Infermiere ADI chiamato per un’emergenza multato da un agente zelante

Dario Tobruk 08/06/23
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Infermiere di assistenza domiciliare viene chiamato per gestire un’emorragia di un paziente, ma dimentica di pagare il parcheggio. Al suo ritorno, trova una multa esposta sul parabrezza della macchina, il che lo spinge a condividere la sua riflessione sui social: “Ho sbagliato e ho già pagato“. Ma siamo sicuri che l’azione zelante dell’agente non sia stata eccessiva?

Gira sui social un post che spinge a un’attenta riflessione: qual è il limite dello zelo e del buon senso nel proprio lavoro?

Volevo comunque condividere l’ EFFICIENZA della polizia locale del Comune di Brescia: il sistema funziona! fanno il loro dovere in maniera IMPECCABILE

Se un infermiere viene chiamato per assistere un paziente in emergenza, ha forse il diritto di ricevere da parte della polizia locale di una città come Brescia, capitale italiana insieme a Bergamo dell’emergenza pandemica, un po’ di tolleranza se non ha pagato il parcheggio in quanto ha ritenuto (ingenuamente) che fosse implicito che il suo sia un lavoro di pubblica utilità, svolto in una situazione di urgenza, e in quanto tale meritevole di un attimo di flessibilità?

Paziente in assistenza domiciliare che sta sanguinando dall’ ulcera che sto curando da qualche tempo, nulla di che…può capitare, è scoagulato. La badante e il paziente però sono discretamente preoccupati e passo “al volo” a vederlo oggi anziché domani e cerco di “incastrarlo” tra altre persone che mi aspettano. Trovo un parcheggio per sbaglio (a Brescia 2 è un miracolo!) anche se lontano.

Forse sì o forse no, sta al lettore decidere. L’agente ha già scelto. L’infermiere da parte sua ha ammesso la sua intollerabile colpa: “Ho sbagliato e ho già pagato“.

Eppure nonostante tutto rimane una sorta di amaro in bocca: “Sicuramente l’agente sarà fiero del SUO lavoro svolto in maniera ineccepibile come lo sono io del MIO del resto…quindi…ognuno fa il proprio; ho evitato un accesso improprio al pronto soccorso? probabile. Tra l’altro chi fa assistenza domiciliare sa quanto ci pagano ad accesso (..da ridere!) e non sappiamo mai quanto dobbiamo rimanerci. MAI.

La sensazione che ci raggiunge è quella di incompiuto, di leggermente ingiusto. Perché se è normale per l’infermiere riconoscere che “Avrei dovuto pagare ugualmente per il parcheggio? Ovvio.” e che “Chiunque potrebbe scrivere su un foglio a caso che è un infermiere e fare ‘quello che vuole‘.” il collega e autore del post crede che per fare una multa ad un sanitario che sta svolgendo un lavoro di pubblica utilità, per il solo fatto, non di aver abbandonato il mezzo in posizione vietata, ma di non aver pagato quei pochi euro di parcheggio, esponendo chiaramente tesserino di riconoscimento e iscrizione all’Ordine, “ci voglia coraggio“.

Uno zelo accecante, effettivamente.

In generale, il lavoro di un infermiere di assistenza domiciliare viene considerato un servizio di pubblica utilità, spesso svolto in urgenza. Tuttavia, per correttezza, è importante ricordare che le leggi sulla sosta e il controllo del traffico sono generalmente applicate in modo uniforme a tutti i veicoli.

E in questo caso specifico caso, ricordiamo anche al collega che può contestare la multa spiegando le circostanze eccezionali in cui si trovava durante l’emergenza medica. E questo dovrebbe chiudere la questione…

Eppure, la domanda che sorge immediatamente è: l’agente sarebbe stato altrettanto zelante se il tesserino fosse appartenuto ad un medico? O se il mezzo fosse appartenuto ad un altro suo collega? Non lo sapremo mai, ma possiamo da subito condividere la risposta sagace di una collega in commento al post: “È la differenza tra chi usa il buon senso e di chi invece fa il burocrate. Moriremo di burocrazia in questo paese, perché non siamo più capaci di usare l’intelletto.“.

Perché, se è vero che la morale e l’etica spesso sono questioni personali e che appartengono a diverse sensibilità, quello che ci auguriamo per questo paese, che ha smesso in un lampo di accogliere i suoi infermieri, è che il buon senso e l’intelletto non vengano persi per strada, e anche in caso contrario, vi raccomandiamo di pagare almeno il parcheggio. Non vorremmo che vi trovaste l’ennesima multa!

Autore: Dario Tobruk  (seguimi anche su Linkedin – Facebook Instagram)

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