Infermiere rapite e picchiate da un gruppo no vax

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È accaduto in Guatemala, paese il cui tasso di vaccinazioni è uno dei più bassi del Sud America (solo il 25% della popolazione ha ricevuto già due dosi): come riportato dalla BBC e rilanciato dall’ANSA, 11 infermiere sarebbero state sequestrate per 7 ore e picchiate selvaggiamente da un gruppo di no-vax inferociti.

Erano intente a somministrare vaccini

Il terribile fatto è avvenuto nel villaggio di Maguilá, nella provincia di Alta Verapaz (Nord del Guatemala), dove le operatrici sanitarie erano intente a somministrare i vaccini anti-Covid alla popolazione.

Ad un tratto, una folla di circa 500 persone avrebbe bloccato la strada principale, iniziando poi a danneggiare le macchine degli operatori; distruggendo anche 50 preziosissime dosi di siero immunizzante.

“Eravamo terrorizzate”

Come riportato da una delle donne rapite, Eravamo terrorizzate, non avevamo mai vissuto una cosa del genere. Stavamo solo facendo il nostro dovere. Abbiamo cercato di spiegare che la vaccinazione è volontaria e che non volevamo costringere nessuno, ma non ci hanno permesso di lavorare”.

Le donne, che non dimenticheranno mai il triste accaduto, sono state liberate solo dopo diverse ore e a seguito dell’intervento della polizia, che ha negoziato a lungo ci no-vax.

Le motivazioni

Il motivo di questa spedizione punitiva ai danni delle infermiere? L’ignoranza. Già, perché secondo i media locali nel villaggio si sarebbe diffusa una irrazionale paura dopo che un abitante vaccinato avrebbe avuto qualche effetto collaterale.

Autore: Alessio Biondino

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Alessio Biondino

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