Infermieri e associazioni di donatori di sangue si alleano

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È stato siglato ieri, presso la sede della FNOPI di Roma, il Protocollo d’intesa che vuole unire le forze della FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) e degli infermieri per realizzare insieme programmi e iniziative di sensibilizzazione, informazione, comunicazione sociale, educazione sanitaria e formazione dei cittadini col fine di promuovere la donazione del sangue e degli emocomponenti.

L’importanza della professione infermieristica

Come si legge sul sito della Federazione (VEDI), FIDAS e FNOPI “promuoveranno anche iniziative progettuali per diffondere la conoscenza del ruolo e l’importanza della professione infermieristica all’interno del Sistema Trasfusionale e delle attività associative nelle fasi di reclutamento, gestione e fidelizzazione del donatore.”

Il senso del dovere

Queste sono state le parole presidente nazionale FIDAS, Giovanni Musso: “Il Sistema Trasfusionale italiano con la pandemia ha dimostrato grande capacità di adattamento, dettata soprattutto dal senso del dovere che i professionisti della sanità, così come i tanti volontari delle associazioni del dono hanno dimostrato, recependo prontamente nuove modalità organizzative per evitare la diffusione del Covid-19.

La nuova sinergia e i suoi benefici

Un plauso va ai tanti infermieri che ci hanno accompagnato in questo percorso: senza di loro la raccolta del sangue e degli emocomponenti non sarebbe possibile. I volontari FIDAS sono felici di avviare una collaborazione con FNOPI, certi che da questa nuova sinergia possano nascere benefici per i protagonisti ultimi del nostro impegno: i pazienti”.

Una specificità non riconosciuta

Barbara Mangiacavalli, presidente FNOPI, ha altresì ricordato che “gli infermieri hanno tra i loro compiti la presa in carico del donatore e del ricevente durante tutto il percorso trasfusionale e secondo un accordo Stato-Regioni del 2012 sono formati in modo specifico per questo.

Ma è una specificità non riconosciuta in termini valoriali e professionali da aziende e istituzioni, mentre, anche con protocolli condivisi e tecnologie adeguate, l’infermiere specializzato può garantire il controllo delle trasfusioni e il buon uso del sangue ovunque, così come oggi avviene negli ospedali.

Per questo il protocollo con FIDAS, per garantire una compliance totale ai cittadini, ha tra gli obiettivi anche quello della promozione del ruolo e della specificità infermieristica”.

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Alessio Biondino

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