Infermieri in Cambiamento: medici che sostituiscono gli infermieri? Colpa della nostra crisi di identità!

Redazione 17/11/20
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Oggi pubblichiamo l’editoriale a firma di Raffaele Varvara, presidente del movimento politico-professionale “Infermieri in Cambiamento”. Il CoAutore Varvara denuncia una crisi d’identità perenne nella categoria e propone un progetto politico-professionale inedito e soluzioni radicali ai problemi strutturali della categoria professionale. 


Infermieri in Cambiamento: medici che sostituiscono gli infermieri? Colpa della nostra crisi di identità!

Capiamo che in un emergenza così estenuante, possano saltare gli schemi ma la vicenda della lettera della regione Piemonte – Direzione Sanità, ha del singolare. L’ invito alle aziende sanitarie ad assumere, in mancanza di infermieri, medici cui far svolgere attività infermieristiche, noi la leggiamo come una conseguenza, l’ennesima, della nostra atroce “crisi di identità”.

Ci piace paragonare la nostra professione a un paziente che, nonostante la sua giovane età, già soffre di una patologia “crisi di identità” che definiamo come l’incapacità del nostro corpo professionale di autodefinirsi nel suo ruolo e nella sua funzione. Nell’ epoca della post-ausiliarietà, non abbiamo ancora capito chi siamo, di cosa ci occupiamo, qual è il nostro preciso e autonomo contributo che offriamo nella squadra di cura. A confermare questo scenario è lo studio APRI (Appropriatezza PRofessionale Infermieristica) condotto dall’ OPI di Belluno, che, nel 2018, ci forniva i numeri di questa crisi.

I risultati sono sconvolgenti: quasi la totalità degli infermieri svolge attività non infermieristiche che vanno dalle attività mediche, alle attività dell’oss a quelle di altri sanitari o addirittura di amministrativi.

È evidenza scientifica: gli infermieri sono i tuttofare della sanità, tappabuchi che occupano 1/3 del proprio tempo in attività al di fuori del proprio campo; facciamo molto bene i segretari, gli oss, gli ausiliari, i medici, i coordinatori, facciamo molto male invece l’assistenza infermieristica. Lo studio RN4CAST ha rivelato quali sono le cure mancate che non riusciamo ad erogare, perché impiegati a fare altro. Riteniamo prioritario soddisfare i bisogni a più immediato riscontro, sacrificando così il tempo dedicato al lavoro intellettuale di progettualità della presa in carico. Eseguiamo ancora un’assistenza “a chiamata”, non pianificata ovvero sbrigando un mucchio di compiti sul paziente senza avere né la gestione, né la visione globale del processo assistenziale. Dobbiamo renderci conto che non stiamo andando nella direzione voluta dal legislatore al momento della stesura del DM 739/94 e della L. 251/00.

Professione infermiere: alle soglie del XXI secolo

La maggior parte dei libri di storia infermieristica si ferma alla prima metà del ventesimo secolo, trascurando di fatto situazioni, avvenimenti ed episodi accaduti in tempi a noi più vicini; si tratta di una lacuna da colmare perché proprio nel passaggio al nuovo millennio la professione infermieristica italiana ha vissuto una fase cruciale della sua evoluzione, documentata da un’intensa produzione normativa.  Infatti, l’evoluzione storica dell’infermieristica in Italia ha subìto un’improvvisa e importante accelerazione a partire dagli anni 90: il passaggio dell’istruzione all’università, l’approvazione del profilo professionale e l’abolizione del mansionario sono soltanto alcuni dei processi e degli avvenimenti che hanno rapidamente cambiato il volto della professione. Ma come si è arrivati a tali risultati? Gli autori sono convinti che per capire la storia non basta interpretare leggi e ordinamenti e per questa ragione hanno voluto esplorare le esperienze di coloro che hanno avuto un ruolo significativo per lo sviluppo della professione infermieristica nel periodo esaminato: rappresentanti di organismi istituzionali e di associazioni, formatori, studiosi di storia della professione, infermieri manager. Il filo conduttore del libro è lo sviluppo del processo di professionalizzazione dell’infermiere. Alcune domande importanti sono gli stessi autori a sollevarle nelle conclusioni. Tra queste, spicca il problema dell’autonomia professionale: essa è sancita sul terreno giuridico dalle norme emanate nel periodo considerato, ma in che misura e in quali forme si realizza nei luoghi di lavoro, nella pratica dei professionisti? E, inoltre, come si riflettono i cambiamenti, di cui gli infermieri sono stati protagonisti, sul sistema sanitario del Paese? Il libro testimonia che la professione è cambiata ed è cresciuta, ma che c’è ancora molto lavoro da fare. Coltivare questa crescita è una responsabilità delle nuove generazioni. Le voci del libro: Odilia D’Avella, Emma Carli, Annalisa Silvestro, Gennaro Roc- co, Stefania Gastaldi, Maria Grazia De Marinis, Paola Binetti, Rosaria Alvaro, Luisa Saiani, Paolo Chiari, Edoardo Manzoni, Paolo Carlo Motta, Duilio Fiorenzo Manara, Barbara Man- giacavalli, Cleopatra Ferri, Daniele Rodriguez, Giannantonio Barbieri, Patrizia Taddia, Teresa Petrangolini, Maria Santina Bonardi, Elio Drigo, Maria Gabriella De Togni, Carla Collicelli, Mario Schiavon, Roberta Mazzoni, Grazia Monti, Maristella Mencucci, Maria Piro, Antonella Santullo. Gli Autori Caterina Galletti, infermiere e pedagogista, corso di laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma.Loredana Gamberoni, infermiere, coordinatore del corso di laurea specialistica/ magistrale dal 2004 al 2012 presso l’Università di Ferrara, sociologo dirigente della formazione aziendale dell’Aou di Ferrara fino al 2010. Attualmente professore a contratto di Sociologia delle reti di comunità all’Università di Ferrara.Giuseppe Marmo, infermiere, coordinatore didattico del corso di laurea specialistica/ magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede formativa Ospedale Cottolengo di Torino fino al 2016.Emma Martellotti, giornalista, capo Ufficio stampa e comunicazione della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi dal 1992 al 2014.

Caterina Galletti, Loredana Gamberoni, Giuseppe Marmo, Emma Martellotti | 2017 Maggioli Editore

32.00 €  30.40 €

Dunque se risultiamo fungibili cioè privi di una identità chiara e inequivocabile, saremo sempre passibili di logiche di promiscuità. Siamo in una morsa: “da sotto” gli oss che rivendicano nuove competenze, “da sopra” la politica che dirotta i medici a sostituire gli infermieri.

Le “cure mancate” della politica professionale su sponda ordinistica hanno peggiorato il quadro patologico della professione. Si è creduto che bastasse una legge per cambiare consuetudini, abitudini, modi di fare incancreniti nei meccanismi organizzativi. A distanza di 20 anni, “Infermieri in Cambiamento” denuncia il fallimento di questa linea politica, perché è evidente: non siamo riusciti ad applicare nella prassi le evoluzioni normative. Ordini professionali, società scientifiche, sindacati agiscono spesso isolati e senza alcuna armonizzazione rispetto a questioni fondamentali e trasversali riguardanti tutti i professionisti Infermieri. Di fatto, nonostante i proclami, non esiste un organico progetto emancipativo della professione che coinvolga tutte le rappresentanze .

Noi proponiamo gli STATI GENERALI DELL’INFERMIERISTICA: un’occasione di incontro di tutte le anime della professione (ordini, sindacati, dirigenti, docenti e associazioni professionali) per far emergere una convergenza, già esistente in forma latente, sulla necessità di concordare un ruolo inequivocabile e infungibile dell’infermiere del futuro.
Oggi ad esempio servono proposte condivise indirizzate a valorizzare i percorsi di formazione avanzata e specialistica ad indentificare figure con competenze nuove, e a definire modelli innovativi dell’organizzazione dell’assistenza infermieristica. Serve lavorare non sbriciolati ciascuno dalla propria prospettiva autoreferenziale e individualistica, ma operare per perseguire scopi di utilità professionale ovvero attivarsi a beneficio della collettività professionale tutta.

Chiediamo soprattutto alle associazioni e società scientifiche di darci una mano nel tentativo di far comprendere la necessità di questo salto culturale indispensabile.
Per concludere, alla sortita della regione Piemonte, hanno già fatto seguito comunicati di denuncia, tuttavia siamo stufi di continue pezze o soluzioni tampone: basti pensare che solo qualche mese fa sollevavamo la questione del ministro Manfredi rispetto alla titolarità della docenza disciplinare infermieristica nelle Università italiane
“Infermieri in Cambiamento” propone un progetto politico-professionale inedito e soluzioni radicali ai problemi strutturali della categoria professionale.

Su Formazione Infermiere martedi 24 novembre dalle 17.30 alle 18.30 in un webinar online, avremo modo di approfondire questo ed altro.
Veniteci a scoprire su www.infermierincambiamento.com e rimanete sintonizzati!

Raffaele Varvara
Coautore presidente di “Infermieri in Cambiamento”

Redazione

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