Infermieri e Oss: opportunità di lavoro in aumento fino al 2030 almeno

Dario Tobruk 29/09/21
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Il mercato del lavoro cambierà per tutto il prossimo decennio con l’arrivo delle nuove tecnologie. Questo è quello che afferma l’US Bureau of Labor Statistics, la più importante agenzia americana sul lavoro che ha elencato le occupazioni che spariranno entro qualche anno e quelle invece che resisteranno all’urto delle innovazioni.

Infermieri e Oss: opportunità di lavoro in aumento fino al 2030 almeno

È la tecnologia che avanza, il fattore fondamentale di questo cambiamento epocale. Questa evoluzione porta profondi cambiamenti negli ambiti lavorativi dove la mano dell’uomo può essere sostituita da una macchina: operai poco specializzati e professioni in obsolescenza come i postini.

Ovviamente posti di lavoro e lavoratori non spariranno dall’oggi al domani, ma si riscontrerà un continuo calo delle opportunità in questi settori fino alla loro scomparsa. Tipografi e stampatori, soprattutto gli odiati operatori telefonici e gli addetti al telemarketing saranno sostituiti da bot automatici in grado di simulare perfettamente la voce umana grazie all’intelligenza artificiale.

Gli infermieri e la sanità cresceranno

Ma se alcune professioni sono destinate all’oblìo, altre saranno in grande crescita. Tra questi, l’infermiere e le altre professioni sanitarie promettono grandi opportunità per i prossimi anni a venire.

L’invecchiamento della generazione dei Baby Boomer in tutte le nazioni occidentali implica la richiesta di personale che si occupi del loro stato di salute. Il Bureau of Labor prevede una crescita costante di infermieri, operatori sanitari, fisioterapisti e professionisti sanitari in genere. Si prospetta inoltre un’enorme crescita di richiesta di infermieri sul territorio, per ovvie ragioni.


In questo volume una panoramica dell’infermiere di famiglia in Italia:

L’ infermiere di famiglia e di comunità

Nella dialettica tra comunità, persona, famiglia e sistema solidale, una dialettica oggi sempre più difficile a causa dei mutamenti demografici in atto, si inserisce l’infermiere di comunità e di famiglia: due aree di competenza differenziate e complementari, che obbligano a un ripensamento profondo del ruolo e della professione, dal punto vista clinico, sociale e organizzativo. In queste pagine l’attenzione si concentra su storie che riuniscono, senza soluzione di continuità, bambini, adulti, anziani e le loro comunità. Storie dove le competenze e le capacità tecniche storiche dell’infermiere sorreggono quelle innovative. in cui le relazioni intense dei protagonisti mettono in moto la creatività e la capacità di attivare risorse, anche eterodosse, per sviluppare interventi partecipati di prevenzione e percorsi assistenziali condivisi e personalizzati. Apparirà ancora più chiaro che l’assistenza non può e non deve essere standardizzata, ma deve essere personalizzata a seconda delle esigenze delle persone e delle caratteristiche delle comunità. “Questo libro – tecnico e coinvolgente – dovrebbe finire in mano a tante persone… Sono pagine che parlano alle nostre esistenze. Alla vita di chi ha dedicato le proprie giornate al sociale. a chi si è appena affacciato a quello che, probabilmente, domani sarà il suo lavoro. a coloro che comunque nutrono interesse, più con il cuore che con la mente, a fatti e vicende che toccano uomini e donne soprattutto nel periodo della difficoltà e dell’abbandono” (dalla Presentazione di don Mario Vatta).

Maila Mislej, Flavio Paoletti | 2008 Maggioli Editore

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Maggiore richiesta per gli infermieri specializzati

Il mercato è quello americano, ma le prospettive tendono a riflettersi, con il tempo, anche oltreoceano e persino in Italia. Sembra che più che il registrered nurse (infermiere qualificato) siano gli nurse practitioners (infermieri specializzati)  a manifestare una maggiore richiesta e prospettiva di crescita, anche economica.

Sembra che la maggiore richiesta di cure primarie e l’impossibilità di fornire assistenza medica a tutta la popolazione americana, stia spingendo la politica sanitaria a fornire, tramite corsi specializzati e master, competenze mediche di base agli infermieri per colmare questo gap.

Grazie a queste competenze, infermieri anestesisti e infermieri di pratica avanzata guadagnano circa il 40% dello stipendio in più (110.000 dollari) rispetto ai colleghi infermieri non specializzati (75.000 dollari).

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Oss, il grande boom

Ma se l’infermiere è destinato a crescere, sono gli operatori socio-sanitari i veri protagonisti del boom di richieste nel settore sanitario. In America, la professione viene raggruppata nel calderone delle “home health and personal care aides” ma la lettura del profilo corrisponde in una certa misura all’operatore socio sanitario.

Entro il 2030 la crescita di questa professionalità sarà esponenziale, seppure la paga è risicata a meno della metà di un infermiere americano. Ma in Italia, dove un Oss guadagna poco meno di un infermiere, non si intravede questo problema.

Anche in Italia?

Se arriverà questa ondata di cambiamento anche in Italia, è ancora presto saperlo, ma il mondo evolve senza il consenso dei governi, delle lobby e delle istituzioni. La speranza è forte e i segnali si vedono tutti.

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)

Fonte: ’US Bureau of Labor Statistics

A proposito di evoluzione perché non leggere come la robotica influenza il nostro lavoro?

https://www.dimensioneinfermiere.it/tutto-sugli-infermieri-robot-e-i-robot-nelle-corsie-prospettive-occupazionali-e-operative-in-sanita/

Dario Tobruk

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