Infermieri esercitano per oltre 40 anni senza iscrizione all’Ordine

Quindici professionisti, di età compresa tra i 60 e i 68 anni, sono attualmente oggetto di indagine da parte della procura di Bari per presunto esercizio abusivo della professione di infermiere: si sospetta che abbiano praticato la professione senza essere iscritti all’Albo per oltre 40 anni.

Alcuni di loro sono entrati in servizio negli anni ’80, ma hanno effettuato la registrazione all’Ordine solo nel 2022, in alcuni casi a distanza di 42 anni dall’assunzione. Altri, invece, hanno iniziato a lavorare tra il 2005 e il 2008, ma hanno completato le procedure di iscrizione solo poco più di un anno fa.

La procura di Bari ha emesso un avviso di conclusione delle indagini nei confronti degli indagati, consentendo loro di richiedere interrogatori. Questo avviene dopo un analogo caso in cui circa 70 tecnici sanitari, impiegati per lungo tempo senza iscrizione regolare all’albo, hanno ottenuto l’archiviazione di recente.

La ragione alla base di questa situazione, sia per i tecnici che per gli infermieri, è l’entrata in vigore dell’obbligo di iscrizione all’Ordine solo dopo le rispettive assunzioni. La legge che impone tale obbligo, sia per i liberi professionisti che per i dipendenti pubblici, è stata introdotta nel 2006. Tuttavia, solo tre degli indagati sono stati assunti quell’anno o successivamente (due nel 2008). Le indagini su tali casi sono iniziate solo nel 2022, sedici anni dopo l’entrata in vigore della norma.

È interessante notare che l’iscrizione all’Albo per i quindici indagati è avvenuta nel 2022, subito dopo aver ricevuto le diffide. Si presume che la loro difesa si baserà sulla tempestiva adesione all’ordine una volta avvertiti, sperando così in una rapida archiviazione della vicenda.

Una domanda sorge spontanea: come avranno fatto gli infermieri indagati a esercitare la professione senza le indubbie tutele, i controlli, i vantaggi e gli imprescindibili servizi che l’iscrizione all’Ordine (ex Collegio) garantisce?