“Infermieri in pessime condizioni fisiche e mentali, possono riposarsi solo mettendosi in malattia”

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L’Infermieristica italiana, nonostante alcune presunte scelte “coraggiose” da parte del Governo (VEDI), se la passa davvero male. Infatti le iscrizioni al Corso di Laurea sono sempre di meno, le dimissioni aumentano giorno per giorno e nessuno (ma proprio nessuno) all’interno della categoria crede più a un imminente percorso di valorizzazione mirato a al riconoscimento sociale/economico della figura in questione.

Anche perché tra Super OSS, Assistenti infermieri e arrivi di infermieri a basso prezzo dai paesi del terzo mondo (dalle dubbie competenze e che non spiccicano mezza parola di italiano), è davvero difficile sperare in un livellamento verso l’alto di mercato, competenze e qualità dell’assistenza.


E in questo tristissimo mare magnum, in tutta Italia, si moltiplicano le testimonianze di realtà sull’orlo di una crisi di nervi e in cui l’attrattività professionale dell’infermieristica italiana assomiglia sempre di più a una mera utopia. Una di queste è quella del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, vicepresidente della Commissione sanità (VEDI Consiglio Regionale della Puglia): «La sanità pugliese è al collasso. E all’interno di un quadro regionale desolante, il servizio sanitario jonico è sempre più in declino.

La mancanza di infermieri e medici è ormai nota da tempo e anche il nostro territorio tarantino è stato travolto da questa ondata di dimissioni volontarie e scarso impegno dell’azienda per sostituire il turn over pensionistico. La carenza infermieristica in Puglia e in particolare a Taranto non è mai stata così grave. Ancora più grave il fatto che la ASL TA non bandisce concorsi e avvisi pubblici per il reclutamento di personale infermieristico e medico-sanitario, mentre la ASL BA ha indetto procedure selettive al di fuori delle indicazioni regionali, generando così, di fatto disparità di trattamento.


L’aspetto più inquietante è che a Taranto mancano le graduatorie non solo per l’assunzione di personale a tempo indeterminato, ma anche le graduatorie, insieme agli avvisi pubblici, per il reclutamento di infermieri a tempo determinato che possano sostituire il personale assente in caso di infortunio, malattia o gravidanza, insomma mancano gli infermieri da poter assumere pur potendo assumere. Oltre alla carenza di infermieri, si aggiungono le carenze di ostetriche, operatori socio sanitari, personale amministrativo, della prevenzione, tecnici della riabilitazione. Un paradosso che certifica l’inefficienza programmatica della Regione.

Gli infermieri denunciano di svolgere turni massacranti, lunghi e frenetici, e di essere costretti ad effettuare ogni giorno ore di straordinario a causa della carenza di personale. Riferiscono inoltre di non avere da mesi la possibilità di usufruire delle ferie e, poiché è difficile assentarsi dal lavoro vista l’esigenza di garantire l’assistenza nonostante l’organico insufficiente, fanno presente che l’unico modo per riposarsi è mettersi in malattia.


Per tali ragioni gli infermieri lamentano di versare in pessime condizioni fisiche e mentali. Per tale motivo ho chiesto un incontro al direttore del Dipartimento salute, Vito Montanaro al fine di trovare soluzioni congiunte per affrontare questa emergenza in maniera adeguata».

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Alessio Biondino

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