“Infermieri pronti allo sciopero”

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Se in tutto il paese l’infermieristica italiana non se la passa benissimo, in Sardegna tira davvero una pessima aria. Tanto che al Brotzu di Cagliari gli infermieri sarebbero pronti a un memorabile sciopero

Ad annunciarlo è stato il sindacato di categoria Nursing Up: «In assenza dell’immediata apertura dei tavoli negoziali con la Regione Sardegna, è pronto ad attivare le procedure di agitazione e di sciopero: i lavoratori del Brotzu non devono essere i più sfruttati e i meno pagati della Sardegna» fa sapere il responsabile regionale della sigla, Diego Murracino.


Che ha continuato: «Non ci sottomettiamo al tentativo maldestro di bavaglio. Mercoledì 1 febbraio alle 9 nella sala Congressi dell’Arnas Brotzu all’insaputa dell’organizzazione sindacale Nursing Up che rappresenta le professioni sanitarie quali Infermieri, ostetriche e altri laureati sanitari non medici si è tenuto in incontro tra l’assessore alla Sanità Carlo Doria, i vertici del Brotzu , i coordinatori aziendali e i rappresentanti sindacali solo di alcuni sindacati che hanno ricevuto l’informativa ad personam.


Questo modus operandi oltre che dimostrarsi inutile ad affrontare le reali problematiche ed essere di pessimo gusto si avvicina tanto ad un comportamento antisindacale. Il nuovo contratto del lavoro Sanità in vigore dal 1 gennaio 2023 impone un confronto immediato tra tutte le organizzazioni sindacali in un tavolo di contrattazione con la rappresentanza dell’assessorato alla Sanità Regionale al fine dell’applicazione e dell’erogazione delle risorse economiche aggiuntive tanto attese dai lavoratori».

Vedremo cosa succederà. E se la situazione critica del Brotzu farà da apripista ad altre iniziative di questo tipo, visto che gli infermieri italiani sono tra i meno pagati d’Europa e sono da tempo sull’orlo di una crisi di nervi senza precedenti…

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La valutazione del paziente con ulcere croniche

FORMATO CARTACEO

La valutazione del paziente con ulcere croniche

Quando, nelle corsie dei reparti, o dai lettini degli ambulatori, oppure durante gli eventi formativi o in occasione degli stage/ tirocini dei corsi di laurea e master universitari, si pone la fatidica domanda: “Cosa serve per ottenere la guarigione di un’ulcera cronica?”, comunemente la risposta è un lungo elenco di medicazioni, dispositivi e tecnologie tra i più disparati. Oggi più che mai è invece necessario (ri)orientare l’assistenza limitata e limitante generata da questa prospettiva che non riesce ad andare oltre al “buco che c’è nella pelle”, restituendo centralità alla persona con lesioni cutanee; occorre riaffermare che il processo di cura deve essere basato su conoscenze approfondite, svincolate da interessi commerciali, fondate su principi di appropriatezza, equità, sostenibilità e in linea con il rigore metodologico dell’Evidence Based Nursing/Medicine che fatica ad affermarsi. Questo testo, pensato e scritto da infermieri con pluriennale esperienza e una formazione specifica nel settore del wound management, propone nozioni teoriche e strumenti pratici per capire quale ulcera e in quale paziente abbiamo di fronte, e de- finire quali obiettivi e quali esiti dobbiamo valutare e devono guidare i nostri interventi. Nello specifico, la prima sezione del volume affronta alcune tematiche propedeutiche alla valutazione delle ulcere croniche, offrendo al lettore una discussione approfondita sui meccanismi della riparazione tessutale normale e quelli attraverso cui un’ulcera diventa cronica; segue una panoramica di questa tipologia di lesioni cutanee. La seconda sezione entra nel dettaglio delle varie fasi in cui si articola il percorso strutturato della valutazione con cui realizzare la raccolta di informazioni e dati sulla base dei quali formulare un giudizio clinico e guidare, in maniera consapevo- le e finalizzata, gli interventi di trattamento delle ulcere croni- che, come è richiesto ai professionisti della salute di oggi.Claudia Caula, infermiera esperta in wound care. Direzione delle Professioni Sanitarie. AUSL Modena.Alberto Apostoli, podologo; infermiere esperto in wound care; specialista in assistenza in area geriatrica; specialista in ricerca clinica in ambito sanitario. Azienda ASST Spedali Civili di Brescia.Angela Libardi, infermiera specializzata in wound care. ASST Sette Laghi – Varese.Emilia Lo Palo, infermiera specializzata in wound care. Ambulatorio Infermieristico Prevenzione e Trattamento Lesioni Cutanee; Direzione delle Professioni Sanitarie. Azienda ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Claudia Caula – Alberto Apostoli – Angela Libardi | Maggioli Editore 2018

Alessio Biondino