Una ‘schiarita’ sul contratto, durante l’intensa giornata di trattative di ieri per il rinnovo, è stata comunicata dal sindacato Nursing Up. E sembra un’altra cosa rispetto ai soli 26 centesimi l’ora di aumento per i turni di notte e addirittura la miseria di 8 centesimi per la pronta disponibilità (VEDI).
174 euro mensili di aumento
Il sindacato, che per il prossimo 8 aprile ha proclamato un altro sciopero nazionale degli infermieri, ha spiegato: “Ci è stato annunciato oralmente, ma attendiamo i documenti che lo confermino, un aumento medio di 102 euro mensili, per 13 mesi, per tutti i dipendenti, con l’elemento perequativo che pesa circa 14 euro, ai quali andrebbero poi aggiunti:
- una percentuale dello 0,55/risorse dovuta agli stanziamenti della legge di bilancio 2022 destinata ai nuovi ordinamenti contrattuali
- una percentuale dello 0.22/risorse dovuta agli stanziamenti della legge di bilancio 2022 destinata al monte salari per i fondi
- l’indennità di specificità infermieristica
- l’indennità di tutela del malato (per le altre professioni sanitarie)
- l’indennità per il personale dei pronto soccorso”.
Il tutto, secondo i calcoli dell’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (Aran) riportati da De Palma & company, porterebbe ad un aumento medio complessivo di circa 174 euro a dipendente in busta paga.
Maggiori risorse sul trattamento stipendiale base
E questa non sarebbe l’unica novità economica: l’Aran si sarebbe anche resa disponibile a convogliare la maggior parte delle risorse del contratto sul trattamento stipendiale base, lasciando solo lo 0,22% su quello variabile.
“In questo senso, e sulla scia di questa apertura abbiamo chiesto che, per quanto attiene alla quota dello 0,22%, le risorse vadano riviste, in un discorso di equilibrio e compensazione tra le stesse, privilegiando maggiormente le indennità legate alle posizioni che ricoprono maggiori responsabilità e impegno come, solo come esempio, l’indennità notturna (si pensi agli inqualificabili 26 centesimi di aumento ipotizzato), quella di pronta disponibilità (poco meno di 1 euro) etc. etc.” spiega Nursing Up.
La questione straordinario
Che specifica come nell’incontro di ieri sia stata ribadita la richiesta di eliminare quella norma ipotizzata che consente di non pagare lo straordinario a chi è assegnatario di una indennità per alcune tipologie di incarico.
Perché “non possiamo accettare il gioco di chi ci concede una cosa per togliercene un’altra. Lo straordinario è un istituto importante per le professioni sanitarie”, sottolineano dal sindacato.
Incarichi di funzione
Per quanto riguarda crescita e valorizzazione della figura infermieristica, invece, sembra che l’Aran sia disposta a “dare riscontro positivo all’assegnazione di incarichi di funzione ai professionisti della salute, sul modello di quanto accade già per la dirigenza medica. Stiamo parlando di incarichi che dovrebbero arrivare per i professionisti, indipendentemente dalla discrezionalità aziendale”.
Si dovrebbero quindi “assegnare incarichi di funzione, sulla via di quanto accade per i medici, e che costituirebbero un concreto riconoscimento, in questo caso della professionalità e dell’alta qualificazione degli infermieri e delle altre professioni sanitarie, e ciò indipendentemente dal possesso di titoli di studio, che invece potranno essere valorizzati differentemente”.
Reale progressione di carriera
Dall’Aran ci sarebbe stata anche la chiara apertura a studiare meccanismi alternativi “che consentano una reale progressione di carriera proprio per quegli infermieri e gli altri operatori sanitari che, inseriti nell’area D, resterebbero confinati a tale livello, mentre tutti gli altri potrebbero, secondo le bozze sottoposte precedentemente, muoversi tra le fasce sottostanti”.
Che dire? Vedremo. Augurandoci che questa schiarita, comunicata solo oralmente di fonte al tavolo delle trattative, si traduca ben presto in norme scritte e in un contratto un po’ meno imbarazzante.
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