“Voglio che ti prenda cura di mio figlio, quando morirò”.
È così che Tish Somers, 45 anni, malata terminale di cancro, in preda alla disperazione a causa della sua morte imminente, nel 2014 mise quanto aveva di più caro nelle mani della professionista che la aveva in cura.
Trattasi di Tricia Seaman, infermiera di oncologia presso l’UPMC Community Osteopathic Hospital di Harrisburg (Pennsylvania, USA), che aveva creato con la paziente una relazione d’aiuto così intensa da sfociare poi in un’amicizia vera, capace di dare vita a una situazione tanto inaspettata quanto difficile.
Ed è così che il piccolo Wesley, che allora aveva 8 anni, passò dalle braccia amorevoli della sua mamma morente a quelle dell’infermiera che l’ha accompagnata alla morte.
Questa storia struggente, che arriva dagli USA, è stata divulgata in questi giorni dal quotidiano americano “People” (VEDI), a cui Tricia ha deciso di affidare questa sua incredibile esperienza.
A distanza di 8 anni dai fatti, la sanitaria ricorda: “Per me e mio marito è stato subito chiaro che prendere il bambino con noi era la cosa giusta da fare. Sono incredibilmente orgogliosa di lui e grata per essere diventata parte della sua vita, mi prenderò cura di fino alla fine dei miei giorni”.
E Wesley, adottato ufficialmente dall’infermiera e da suo marito Dan nel luglio 2020, ha solo parole d’amore per la sua nuova famiglia: “Non riesco nemmeno a descrivere quanto sia stato fortunato. Sono grato per essere stato accolto in questa casa ogni giorno. I miei genitori adottivi per me significano tutto”.
