L’aria condizionata non funziona, infermieri e pazienti boccheggiano: “È una sauna”


Sembra più una sauna che un ospedale, secondo quanto riportato dal sindacato degli infermieri Nursind, con temperature che arrivano fino a 30 gradi. A Bibbiena (Arezzo), presso il nosocomio del Casentino, è scoppiato il caso del caldo nelle corsie. La USL ha prontamente annunciato un intervento di manutenzione straordinaria per ridurre il disagio.


Nel reparto di medicina si crea un circolo vizioso: medici, infermieri e pazienti aprono le finestre per sfuggire al caldo, ma questo impedisce all’aria condizionata di funzionare correttamente. Il dilemma è se chiudere le finestre e attendere l’effetto (limitato, secondo Nursind) del datato impianto di condizionamento, o lasciare tutto aperto per avere almeno un po’ di aria fresca.


Il sindacato denuncia condizioni di lavoro impossibili: personale ospedaliero con abiti e biancheria intima intrisi di sudore, temperature che oscillano tra i 27 gradi del mattino e i 30 del pomeriggio. Anche i pazienti, spesso anziani o fragili, soffrono, con tassi di umidità che raggiungono l’80%.


Claudio Cullurà, segretario del Nursind, accusa un sistema di riscaldamento e raffreddamento ormai obsoleto e inefficiente. La USL Toscana sud-est riconosce il problema e assicura che si stanno prendendo provvedimenti (VEDI Corriere Fiorentino). Già ieri i manutentori hanno effettuato un intervento straordinario con effetti positivi immediati e sono programmati a breve lavori di ristrutturazione complessiva dell’ospedale e degli impianti.

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Alessio Biondino

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