Lo ha annunciato sui social network Enrico Pusceddu, il primo cittadino di Samassi (Cagliari): “In pochi giorni sono arrivate 1.500 prenotazioni di terze dosi di vaccini da somministrare nel prossimo weekend a Samassi (29 e 30 gennaio).
Sarà un’impresa riuscirci ma a noi le sfide piacciono e per questo ci stiamo attrezzando per raggiungere l’obiettivo di mettere in sicurezza il maggior numero di samassesi nel minor tempo possibile.
Stiamo allestendo la macchina organizzativa e lavoriamo per riempire tutte le postazioni operative nell’intento di limitare al massimo tempi d’attesa e disagi per i cittadini.
Visto l’enorme impegno profuso da parte dei volontari anche gli agricoltori samassesi vogliono fare la loro parte mettendo a disposizione ciò che in questo periodo post-allagamenti hanno di più prezioso, ovvero i loro carciofi.
Con grande piacere, in segno di gratitudine da parte della nostra Comunità, offriranno a medici, infermieri, farmacisti e cittadini che presteranno servizio nel nostro punto vaccinale dei magnifici carciofi samassesi.
Per cui, se ci fosse ancora personale sanitario che vuol darci una mano non perda l’occasione, in quale altro HUB vi capiterà mai di ricevere carciofi in cambio di vaccini?”
In un periodo come questo, fatto di operatori sanitari allo stremo e aggrediti quotidianamente, di infermieri imbufaliti contro il Governo, di riconoscimenti veri che non arrivano, di figure varie che si rubano le competenze a vicenda in nome dell’emergenza e di lavoratori impegnati nella campagna vaccinale che fanno addirittura fatica a vedere il becco di un quattrino…
Questa iniziativa dei “magnifici carciofi”, singolare e simpatica, voluta per ringraziare gli operatori impegnati nell’hub e per incentivare altri sanitari a seguirli nell’opera di immunizzazione collettiva, non corre il rischio di apparire come una ulteriore presa per i fondelli?
Gli infermieri e lo sconforto di un riconoscimento che non arriva
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