In Lombardia si torna a discutere dell’introduzione di un’indennità speciale per medici e infermieri che operano nelle zone di confine con la Svizzera, con l’obiettivo di arginare l’esodo verso la Confederazione. La proposta avanzata dal Partito Democratico prevede l’assegnazione di risorse regionali aggiuntive alle Asst lombarde per contrastare il fenomeno.
L’argomento è stato affrontato ieri in commissione regionale Sanità, durante la presentazione del progetto di legge del PD, il quale mira a garantire un’indennità speciale agli operatori sanitari impiegati nelle aree marginali, montane e di confine. Il problema della fuga di professionisti è particolarmente rilevante: nella sola provincia di Como, negli ultimi vent’anni, il numero di operatori sanitari è sceso da 4.179 a 3.465, con una perdita di 714 tra medici e infermieri. Molti di loro hanno scelto di interrompere l’attività o di trasferirsi in Svizzera, attratti da stipendi più alti, minore stress e un maggiore riconoscimento professionale.
“A un anno e mezzo dalla presentazione, finalmente la nostra proposta di indennità viene esaminata e discussa – afferma il consigliere regionale comasco del PD, Angelo Orsenigo – Da tempo sollecitiamo la giunta regionale su questo tema, perché, se la sanità sta attraversando una crisi profonda, con difficoltà nell’erogazione dei servizi, nelle aree di confine e montane la carenza di personale è ancora più grave e la competizione con la Svizzera, dove gli stipendi sono molto più alti e sicuramente più adeguati, si fa sempre più pressante”.
Secondo i dati dell’Ufficio Federale di Statistica svizzero, nel 2020 il salario medio annuo di un infermiere in Svizzera – considerando l’intero territorio della Confederazione, non solo il Canton Ticino – era pari a 81.600 franchi svizzeri (circa 75.000 euro), con una retribuzione mensile media di 6.800 franchi (circa 6.250 euro netti). Si tratta di importi decisamente superiori rispetto a quelli italiani, dove lo stipendio medio annuo per un infermiere si aggira intorno ai 25.000 euro netti. “A parità di condizioni – ricorda il consigliere Orsenigo – lo stipendio base di un infermiere che lavora in Svizzera è due volte e mezzo, se non tre, quello di uno stipendio italiano. Per i medici arriviamo anche al 60% in più”.
Il progetto di legge prevede l’introduzione di un’indennità mensile temporanea destinata a medici, tecnici e infermieri operanti in aree marginali e di confine, per un periodo minimo di tre anni. “Il nostro progetto di legge – spiega Orsenigo – prevede l’introduzione di un’indennità mensile temporanea per medici, tecnici e infermieri che lavorano in aree marginali e di confine, per almeno un triennio. Una misura concreta e immediata per attrarre e trattenere il personale sanitario in queste aree svantaggiate, cercando di affrontare almeno uno dei numerosi problemi che ne causano l’allontanamento e con un meccanismo di monitoraggio annuale per valutarne l’efficacia” (VEDI Como Zero).

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