Mancano infermieri? L’Asp: “Faremo affidamento alla manforte dei giovani tirocinanti in infermieristica”

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Che gli studenti in Infermieristica, durante il loro tirocinio formativo, rappresentino spesso per le aziende della pura e semplice manovalanza”a titolo gratuito non è di certo una novità. Quante volte, infatti, durante la nostra “carriera” ospedaliera, ci siamo imbattuti in studenti disposti a svolgere praticamente di tutto (soprattutto mansioni inferiori) e senza sosta pur di non incorrere in “problemi” o in giudizi negativi durante il loro percorso universitario?


Quante volte ci siamo chiesti dove diavolo fossero nascosti i fantomatici “tutor” quando gli studenti, convinti (almeno all’inizio) di diventare dei veri “professionisti”, si ritrovano invece a svolgere mansioni domestico-alberghiere come dei colf o degli addetti alle pulizie di fronte agli sguardi compiaciuti della dirigenza medica e soprattutto infermieristica?


Altresì, molti di noi si saranno anche domandati: perché molti studenti sono costretti a fare le notti? «Per abituarsi ai turni, almeno così ci è stato detto», ci hanno spiegato alcuni di loro… «Per fare i prelievi», ci è stato detto da altri. Per essere sfruttati gratuitamente, sottolineiamo invece noi, visto che i prelievi si fanno anche di giorno e che questa scusa dell’abitudine proprio non regge: i futuri infermieri avranno un’intera vita professionale (sempre che non scappino prima) per essere devastati dai turni, figuriamoci se questa sorta di “preparazione” alle notti abbia qualche altra utilità se non quella di rimpinguare (ribadiamo: a titolo gratuito!) i nostri rinsecchiti organici al chiaro di luna, quando aggiungere personale costerebbe assai di più.


Comunque… Veniamo alla notizia: ad Agrigento, l’azienda sanitaria è in festa: «Sono ben quarantotto gli studenti del secondo anno del corso di laurea in infermieristica dell’Università degli Studi di Palermo che, dal prossimo 31 ottobre e sino al 31 maggio 2023, svolgeranno un tirocinio clinico presso le strutture sanitarie dell’ASP di Agrigento» si legge in una nota (VEDI Qui Licata).


E fin qui, nulla di strano. L’Asp poi continua: «Grazie alla recente sottoscrizione di una convenzione fra l’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento e l’Ateneo palermitano, il team di infermieri tirocinanti potrà perfezionare la propria formazione professionale nei servizi ASP di tutta la provincia interagendo con il personale aziendale ed elevando così la quantità e la qualità delle prestazioni erogate. Gli spazi, le attrezzature e le risorse strumentali saranno a disposizione degli studenti al fine di permettere loro il completamento della formazione accademica».


Tutto splendido. Ma, per concludere, dall’Asp si fanno scappare qualcosa che reputiamo quantomeno emblematico: «In un rapporto di reciproco vantaggio se, da un lato, l’Università di Palermo potrà contare sulle risorse ASP, utili a formare sul campo la professionalità dei tirocinanti, dall’altro l’Azienda sanitaria agrigentina potrà fare affidamento sulla manforte dei giovani tirocinanti in infermieristica per incrementare ulteriormente i servizi resi all’utenza».


Ciò, purtroppo e inevitabilmente, ci fa storcere il naso. Perché gli studenti in Infermieristica non sono affatto lì per «incrementare servizi», per «elevare la quantità delle prestazioni erogate» o per compensare chissà quale carenza o disservizio. Chi di dovere, dovrebbe vigilare seriamente e SOLO sull’aderenza al loro percorso formativo col fine di farne dei professionisti veri, non su quanto si possano spremere per compensare le carenze di organico e ottenere chissà quali vantaggi dalla loro presenza o manovalanza (ribadiamo ancora una volta: gratuita!); indottrinandoli di fatto allo sfruttamento perpetuo e istituzionalizzato.


Poi certo, c’è anche chi parla di “sacrificio” (VEDI articolo Il direttore didattico: “La professione infermieristica richiede sacrificio”) e “vocazione” (VEDI articolo I relatori aprono l’anno accademico: «L’infermieristica è una vocazione».  Ribatte Nursind: «Non siamo dei caritatevoli tuttofare») per indottrinare ancora meglio i giovani studenti, ma fortunatamente non è questo il caso.

E intanto l’attrattività professionale, con tanto di iscrizioni al CdL in Infermieristica in netto ribasso in tutta Italia… Vola!

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Alessio Biondino

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