Il Ministro Schillaci: “Rientro in corsia dei no vax? È segno di pacificazione”

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Lo ha detto ieri sera, in TV, al TG5: “Il ritorno in corsia dei medici no vax è un segno di pacificazione di cui abbiamo bisogno. Le condizioni stanno migliorando e abbiamo bisogno di questi medici”.


È così che il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha provato a smorzare le polemiche scatenate dal rientro in corsia di medici e infermieri non vaccinati. Ci sarà riuscito?


Una cosa è certa: i professionisti sanitari che, per il bene di tutti, seguendo le indicazioni della scienza e educando i cittadini a farlo, si sono vaccinati e hanno rispettato le regole, sono molto arrabbiati.


Sono arrabbiati perché, come dichiarato da Cartabellotta (presidente Gimbe), questa “sanatoria” si traduce inevitabilmente in “un’amnistia anti-scientifica e diseducativa” (VEDI).


Sono arrabbiati perché alcuni personaggi, che dovrebbero essere professionisti sanitari, poco prima del rientro ‘da eroi’ in corsia vanno oggi in TV a fare figuracce antiscientifiche al grido di: “In 13/14 mesi che sono stato sospeso non mi sono ammalato, non mi sono vaccinato e non sono morto”, perciò sui vaccini “Draghi e Sileri hanno mentito” (VEDI).


Per il Ministro, però, la pacificazione è alle porte ed è questo ciò che conta. Non si tratta, perciò, come asseriscono le malelingue, di una battaglia ideologica e politica mirata da tempo a strizzare l’occhio ai no vax. Assolutamente.


E poco importa se, nella realtà, il rientro di medici e infermieri no vax farà letteralmente il solletico al nostro SSN, martoriato da decenni di mancate assunzioni.


Urge pacificazione.

Alessio Biondino

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