Nursind: “Indennità ai medici da gennaio” mentre agli infermieri nulla.

Redazione 11/11/21
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Il Nursind non ci sta e minaccia sciopero e stato di agitazione“È da un anno che gli infermieri aspettano l’indennità specifica che è già stata finanziata nella passata legge di Bilancio. Un ritardo che è destinato ad aumentare, visto che tale riconoscimento è stato vincolato alla chiusura del nuovo contratto, ancora purtroppo in alto mare”.

Nursind proclama stato d’agitazione e minaccia lo sciopero: “A noi ancora nessuna indennità mentre i medici la ricevono da gennaio”

Andrea Bottega, segretario nazionale del sindacato Nursind è categorico e, intenzionato a promuovere lo stato di agitazione, afferma: “La pazienza ha un limite e questo limite è stato abbondantemente superato. E’ da un anno, infatti, che gli infermieri aspettano l’indennità specifica che è già stata finanziata nella passata legge di Bilancio. Un ritardo che è destinato ad aumentare, visto che tale riconoscimento è stato vincolato alla chiusura del nuovo contratto, ancora purtroppo in alto mare”.

L’enorme differenza di trattamento tra medici e infermieri, ancora in prima linea, hanno colmato la misura: “Siamo stati purtroppo facili profeti quando a dicembre scorso provammo in tutti i modi a sensibilizzare le istituzioni sul rischio di vincolare l’indennità alla contrattazione. Nessuno allora ci diede ascolto. E il risultato è sotto gli occhi di tutti: una discriminazione che dura da quasi 12 mesi tra medici, che da gennaio 2021 hanno ricevuto l’indennità, e infermieri e restante personale sanitario, ancora in attesa”.


Fuori dall’ospedale: scopri l’ infermiere di famiglia e di comunità

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L’ infermiere di famiglia e di comunità

Nella dialettica tra comunità, persona, famiglia e sistema solidale, una dialettica oggi sempre più difficile a causa dei mutamenti demografici in atto, si inserisce l’infermiere di comunità e di famiglia: due aree di competenza differenziate e complementari, che obbligano a un ripensamento profondo del ruolo e della professione, dal punto vista clinico, sociale e organizzativo. In queste pagine l’attenzione si concentra su storie che riuniscono, senza soluzione di continuità, bambini, adulti, anziani e le loro comunità. Storie dove le competenze e le capacità tecniche storiche dell’infermiere sorreggono quelle innovative. in cui le relazioni intense dei protagonisti mettono in moto la creatività e la capacità di attivare risorse, anche eterodosse, per sviluppare interventi partecipati di prevenzione e percorsi assistenziali condivisi e personalizzati. Apparirà ancora più chiaro che l’assistenza non può e non deve essere standardizzata, ma deve essere personalizzata a seconda delle esigenze delle persone e delle caratteristiche delle comunità. “Questo libro – tecnico e coinvolgente – dovrebbe finire in mano a tante persone… Sono pagine che parlano alle nostre esistenze. Alla vita di chi ha dedicato le proprie giornate al sociale. a chi si è appena affacciato a quello che, probabilmente, domani sarà il suo lavoro. a coloro che comunque nutrono interesse, più con il cuore che con la mente, a fatti e vicende che toccano uomini e donne soprattutto nel periodo della difficoltà e dell’abbandono” (dalla Presentazione di don Mario Vatta).

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Il sindacato è sul piede di guerra con le istituzioni e la politica in quanto, remore del trattamento fino ad oggi avuto, il segretario sa che “con molta probabilità si ricadrà nello stesso errore, visto che fino ad ora il ministro per la Pa Renato Brunetta ha preferito non prendere in considerazione il nostro grido d’allarme e le nostre proposte.”

Bottega è sicuro nel dichiarare la possibilità di avanzare le proprie richieste con strumenti sindacali anche piuttosto pesanti per il periodo: “in caso di mancato accordo dichiareremo una o più giornate di sciopero“. In una fase tanto delicata quanto quella che si sta aprendo, in cui il rischio di una quarta ondata, in un contesto sanitario già privo di personale infermieristico, i consigli possono facilmente suonare intimorenti: “Sarebbe saggio, invece, con la quarta ondata alle porte, la necessità di recuperare le prestazioni sanitarie non erogate causa Covid, l’impossibilità di assunzioni e la necessità di ulteriori turni per coprire l’assenza del personale non vaccinato se il Governo non si voltasse dall’altra parte. Anche perché la soluzione è a portata di mano e, soprattutto, a costo zero”.

Per calmare le acque, il Nursind propone di non lasciare ad ulteriori iniziative il compito di pareggiare i conti, ma di agire subito: “chiediamo che l’indennità specifica venga erogata direttamente dalla legge in modo da poterla ricevere al più presto, svincolandola dalla stipula del contratto di comparto. Sarebbe anzi un ottimo viatico per alleggerire la discussione al tavolo e agevolare la chiusura della trattativa entro il primo semestre del 2022”.

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