ROMA 19 APR 2021 – «I dati aggiornati al 16 aprile, del Consiglio dei Ministri, dicono che su un totale di 1.895.088 operatori sanitari, ovvero anche OSS, oltre che medici e infermieri, il 92,68% aveva ricevuto la prima dose ed è in attesa imminente della seconda, mentre il 75,65% aveva ricevuto già la seconda fiala. Ci sembra un dato illuminante. Ben 1.756.235 persone interessate hanno già ricevuto la prima dose di farmaco, mentre oltre 1 milione e 400mila operatori si sono visti già inoculare la seconda. Nella percentuale di chi non si è ancora vaccinato, il 7,32%, dovrebbero quindi rientrare, sino a prova contraria, anche i sanitari che si sono infettati con il Covid 19 e che sono in attesa che maturi il periodo finestra (che va da tre a sei mesi), e poi quelli che sono esonerati dall’obbligo vaccinale per motivi di salute, come prevede la legge, e quelli che si sono già prenotati, e che sono in attesa di ricevere la prima dose.
D’altronde è lo stesso Governo che, nel proprio report, li inquadra come “in attesa di prima dose”, quindi non come soggetti che hanno scelto di non vaccinarsi. E non vogliamo farlo certo noi, anche perchè ci risulta che sono tanti quelli che si stanno vaccinando ancora, e che dovrebbero pertanto ridurre ulteriormente questa percentuale. Ma al di la di tutto ciò, come mai Governo e Regioni si ostinano solo a richiamare l’attenzione su chi “avrebbe” scelto di non vaccinarsi facendo finta di non vedere ben altri problemi? Perchè, ci chiediamo ancora, tra cronica carenza di personale e ritardi nell’approvvigionamento delle dosi, in Italia si continua a parlare così insistentemente di no vax? E mentre accade tutto questo, in Regioni come la Puglia, uno dei territori al momento in maggiore sofferenza per il riesplodere dei contagi, spunta un nuovo bando, della Protezione Civile, per reperire infermieri e medici “a titolo volontario”. Solo pochi giorni fa la stessa cosa avveniva in Sardegna.
E così che si affrontano le vere emergenze? Evitando di pagare i professionisti?».
Questo dice Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Governo e Regioni continuano a calcare la mano sulla questione dei no vax evidenziando, ogni volta che ce n’è l’occasione, il numero delle persone del comparto sanitario che risulterebbero ancora “in attesa di vaccino”.
Perchè non parlano, finalmente, delle regioni Lazio, Lombardia, Abruzzo, Sardegna, Campania, Molise, Umbria. Valle d’Aosta dove risulta che tutti gli operatori interessati hanno ricevuto la prima dose di vaccino? E perchè, ci chiediamo noi, queste differenze abissali tra regioni? Cosa c’è che davvero non funziona? Ebbene nella stessa Puglia, “la propaganda” di Governo e Regione, mentre da una parte ci tiene ad evidenziare con il lanternino quale sia il numero operatori sanitari non ancora vaccinati, dall’altra ignora palesemente questioni che ci sembrano ora come ora più urgenti.
Abbiamo la amara sensazione che, ancora una volta, di fronte a problematiche ben più gravi, si soffi sulla brace per sollevare fumo attorno ai cittadini e non si miri al cuore delle del problema, cioè le questioni scabrose, quelle che richiedono soluzioni concrete.
Chi vuole distogliere l’attenzione dai problemi organizzativi? Perché alcune Regioni a fronte dell’emergenza contagi ancora in corso, invece di organizzare un esercito di professionisti pagati come si deve per fare il proprio lavoro, cercano volontari per vaccinare? Dopo l’Emilia Romagna, dopo la Sardegna, anche la Puglia indice un bando per la ricerca di infermieri vaccinatori a titolo gratuito.
E poi c’è un nuovo caso, quello esploso nelle ultime ore con la “rivolta”, più che giustificata, di alcuni Ordini Professionali, che tirano in ballo l’intervento della FNOPI: mentre gli infermieri dipendenti da tempo si sono resi disponibili alla vaccinazione dei cittadini e ora c’è anche una normativa che sospende temporaneamente il vincolo di esclusività, la conosciamo tutti, il Ministro della Salute Speranza, dopo un incontro con il nuovo Presidente delle Regioni Fedriga, parrebbe che per vaccinare stia pensando di coinvolgere, con un protocollo d’intesa e previo corso FAD, le professioni che afferiscono alla Federazioni degli Ordini delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione .
Tutto questo merita commenti? Aspettiamo di sapere come la FNOPI intende intervenire su questa materia delicata ed urgente, a tutela della professione e della qualità delle cure verso la collettività, e per bloccare sul nascere tali pericolosi intenti.
Insomma, chiosa De Palma, questo è il tempo di richiamare l’attenzione dei cittadini su come stanno veramente le cose. Non ci sono streghe da inseguire e operatori sanitari cattivi da condannare al rogo: c’è solo una battaglia da vincere, il prima possibile».
Il Referente del Nursing Up per la stampa
L’infermiere
Il manuale, giunto alla X edizione, costituisce un completo e indispensabile strumento di preparazione sia ai concorsi pubblici sia all’esercizio della professione di infermiere. Con un taglio teorico-pratico affronta in modo ampio ed esaustivo tutte le problematiche presenti. La prima parte concettuale ricostruisce l’organizzazione del mercato sanitario e affronta gli elementi tipici del processo di professionalizzazione dell’infermiere, a seguito delle novità della Legge Lorenzin n. 3/2018. La stessa parte evidenzia gli aspetti innovativi della professione avendo cura di offrire al lettore un’ampia panoramica sulle teorie del Nursing e l’utilizzo dei nuovi strumenti operativi. Al termine di ogni capitolo, test di verifica e risposte commentate permettono di verificare il grado di preparazione raggiunto e di allenarsi in vista delle prove concorsuali. La seconda parte applicativa prevede l’adozione di casi clinici quale strumento di attuazione della teoria alle procedure tipiche dell’assistenza infermieristica di base, specialistica e pre e post procedure diagnostiche, presentandosi come un validissimo supporto tecnico e metodologico all’esercizio della professione. Il manuale risulta essere uno strumento prezioso sia per lo studente sia per chi già opera nelle strutture sanitarie, in quanto offre al lettore la possibilità di valutare passo a passo le conoscenze acquisite attraverso la risoluzione dei test di verifica presenti alla fine di ogni capitolo e l’analisi motivata delle risposte. Nella sezione online su www.maggiolieditore.it, accessibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume, saranno disponibili eventuali aggiornamenti normativi. Cristina FabbriLaurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Laureata in Sociologia, Professore a contratto di Infermieristica, Università degli Studi di Bologna, corso di Laurea in Infermieristica-Cesena. Dirigente Professioni sanitarie Direzione Infermieristica e Tecnica Azienda USL Romagna, ambito Ravenna.Marilena MontaltiInfermiere, Dottoressa in Scienze infermieristiche e ostetriche. Master II livello in Ricerca clinica ed epidemiologia, prof. a.c. C. di Laurea in infermieristica, Università di Bologna. Responsabile Infermieristico Dipartimento Internistico, Azienda della Romagna Ambito di Rimini.
Marilena Montalti, Cristina Fabbri | 2020 Maggioli Editore
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