OPI Napoli e società scientifiche: sinergia per le competenze avanzate

Gaetano Romigi 03/05/25

Infermieri, istituzioni e società scientifiche a confronto sulle competenze avanzate nella gestione del trattamento renale sostitutivo in terapia intensiva. In collaborazione con l’OPI di Napoli,un evento inter-associativo di alto profilo tecnico-scientifico, con focus sulla formazione specialistica e il ruolo strategico delle associazioni di settore.

Società e infermieri non si fermano

Oggi sabato 3 maggio 2025, nonostante il lungo ponte festivo, si è svolto presso la sede dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Napoli un incontro inter-associativo che ha visto la partecipazione di circa 60 infermieri.

L’evento è stato dedicato all’approfondimento delle competenze specialistiche e avanzate nella gestione del trattamento renale sostitutivo nel paziente critico.

L’iniziativa, di particolare rilevanza, ha coinvolto le seguenti società scientifiche: ANIARTI, ANIPIO, SIAN e IVAS. Di rilievo il contributo offerto dall’Associazione Nazionale Infermiere di Area Critica, con un ruolo determinante svolto da Francesco Limonti, referente per l’area Sud-Isole, all’interno del comitato scientifico e organizzativo.

Decisiva la disponibilità e il supporto dell’OPI di Napoli, che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa.

Hanno preso parte all’evento l’attuale presidente di IASV, il presidente designato di SIAN, il vicepresidente di ANIARTI e una consigliera di ANIPIO. Numerosi gli interventi di alto profilo tecnico-scientifico, che hanno arricchito il dibattito e offerto spunti di riflessione importanti.

L’incontro si è concluso con una tavola rotonda, centrata sul ruolo delle società scientifiche nella definizione della futura formazione specialistica infermieristica, in un momento storico di profonda ridefinizione professionale.

Workshop e incontro sulle competenze avanzate degli infermieri

Il trattamento renale sostitutivo (TRS) rappresenta una componente essenziale nella gestione del paziente con insufficienza renale acuta in terapia intensiva.

Gli infermieri, per garantire un’assistenza efficace e sicura, devono possedere competenze avanzate nell’utilizzo di tecniche quali emodialisi, dialisi peritoneale e filtrazione a membrana.

Una formazione mirata, che integri teoria e pratica, è fondamentale per la gestione delle apparecchiature, il monitoraggio dei parametri vitali e il trattamento delle complicanze, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle cure e ottimizzare le risorse sanitarie.

Il workshop si propone di fornire agli infermieri le conoscenze teoriche e pratiche necessarie per la corretta gestione del TRS in area critica.

Un obiettivo secondario del percorso formativo è descrivere e rafforzare le competenze specifiche richieste nella gestione infermieristica di questa complessa terapia, contribuendo così al miglioramento delle performance clinico-assistenziali nei contesti di terapia intensiva.

Gli infermieri e la capacità di monitorare il paziente

In un contesto sanitario sempre più complesso e tecnologicamente avanzato, è fondamentale restare aggiornati sulle pratiche di monitoraggio in area critica. Il manuale “Guida al monitoraggio in area critica”, edito da Maggioli Editore, offre una panoramica completa e pratica per acquisire competenze fondamentali nel monitoraggio dei parametri vitali e nell’interpretazione dei dati clinici, garantendo così un’assistenza infermieristica di alto livello.

Disponibile su Amazon e MaggioliEditore.it, il manuale è uno strumento indispensabile per tutti i professionisti sanitari che operano in contesti critici, dove il monitoraggio continuo e accurato può fare la differenza tra la vita e la morte!

FORMATO CARTACEO

Guida al monitoraggio in Area Critica

Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio.   A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.

 

a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | Maggioli Editore 2015

Gaetano Romigi

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