Raccomanda la figlia aspirante infermiera, papà a processo col prof

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Una vicenda tipicamente italiana e risalente al 2014, fatta di raccomandati, truffe e di controllori compiacenti è stata scoperta tramite alcune intercettazioni della Guardia di Finanza nell’ambito di un procedimento connesso e riguarderebbe un’aspirante infermiera.

Raccomandata

Praticamente, come raccontato qualche giorno fa da Repubblica, un papà (P.R., 62enne impiegato in Vaticano) piuttosto apprensivo e desideroso di veder realizzati i sogni della propria figlia iscritta al corso di laurea in Infermieristica dell’Università La Sapienza di Roma l’ha “raccomandata” ad un professore (O.P., 43enne docente della Sapienza e tutor del CdL) tramite una conoscenza in comune per vederla laureata il prima possibile.

Tale “raccomandazione”, però, oltre a risultare parzialmente inutile (la ragazza, ignara di tutto, ha poi scelto di cambiare Facoltà e di laurearsi altrove), è costata non poco al papà e al professore: entrambi sono sotto processo con l’accusa di falso insieme alla conoscenza in comune che ha fatto da tramite (G.C.).

Ignara di tutto…?

Secondo la ricostruzione della Procura, G.C. (la conoscenza in comune) avrebbe conosciuto P.R. (il papà della studentessa) e avrebbe cercato di aiutarlo parlando con O.P. (il prof), affinché fosse piuttosto benevolo con la ragazza in fase di esame. Il docente sarebbe stato d’accordo, assicurando voti alti e mantenendo a promessa con un 28/30 ad infermieristica generale clinica e un 30/30 a infermieristica tirocinio. La studentessa, però, ignara di tutto e con obiettivi diversi, avrebbe cambiato Università e si è laureata comunque con ottimi voti.

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Alessio Biondino

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