Rubava ai ricchi per dare ai poveri, denunciato infermiere “Robin Hood”

Scarica PDF Stampa


Quello che sembra un novello Robin Hood è stato denunciato a Trieste: l’uomo, che da quanto si apprende è un infermiere del reparto di medicina d’urgenza, avrebbe trafugato farmaci ospedalieri per un valore ci circa 20.000 euro e non appena scoperto dai poliziotti avrebbe dichiarato: «Avevo intenzione di spedirli in Africa per beneficenza».


Il tutto ha avuto inizio lo scorso 31 gennaio (VEDI ANSA), quando la Direzione medica ha deciso di effettuare un’ispezione negli spogliatoi ed ha rinvenuto ben nove scatoloni di diverse confezioni di farmaci. È stata così formalizzata una denuncia presso il posto di polizia dell’ospedale.


Ma nemmeno il tempo di effettuare le prime indagini del caso, che l’attenzione si è subito concentrata sull’infermiere. Gli agenti hanno infatti spiegato che «l’autore del fatto, venuto a conoscenza del controllo effettuato negli spogliatoi, si presentava autonomamente presso il Posto di Polizia dell’Ospedale, dichiarandosi responsabile del furto e precisando di aver sottratto i farmaci per spedirli in Africa quale opera di beneficenza».

AddText 02 15 01.43.40

FORMATO CARTACEO

Guida al monitoraggio in Area Critica

Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio.   A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.

a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | Maggioli Editore 2015

Alessio Biondino