“Sospensioni? L’80% dei sanitari non vaccinati è ancora in corsia”

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A denunciarlo, in un’intervista all’AdnKronos, è stato il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli.

‘Asl bendate’

Per il presidente La possibilità che ci siano medici e operatori sanitari non vaccinati che lavorano, con gli occhi ‘bendati’ delle Asl, c’è eccome”.

E non si parlerebbe affatto di numeri esigui e trascurabili, bensì “dell’80% di sanitari che stanno lavorando, nonostante non abbiano i requisiti di legge per farlo, ovvero la vaccinazione, perché la legge non è applicata”.

‘Gli Ordini hanno le mani legate’

Di chi è la colpa? Probabilmente dei soliti meccanismi farraginosi che solo qui nel bel paese riusciamo a concepire: la norma “non ha dato il mandato agli Ordini professionali di fare la ricognizione degli iscritti che non si sono immunizzati. E’ un compito affidato alle Asl. E senza questo accertamento noi abbiamo le mani legatespiega Anelli.

‘Solo 20 Ordini su 106 hanno ricevuto gli elenchi’

Che aggiunge: “Ad oggi gli Ordini dei medici che hanno ricevuto elenchi parziali dei non immunizzati e hanno potuto assumere i provvedimenti di sospensione dal’Albo, secondo il monitoraggio Fnomceo, sono una ventina.

Ma abbiamo 106 Ordini in Italia! Dunque oltre l’80% non ha ricevuto gli elenchi che permettono la sospensione. E, almeno teoricamente, possiamo dire che l’80% degli operatori sanitari che dovevano essere sospesi perché non vaccinati, sono ancora attivi.

‘L’80% dei non vaccinati è ancora al lavoro’

E’ una stima che non si basa su numeri certi ma che può dare il senso del problema: se l’80% degli Ordini non ha ricevuto gli elenchi degli operatori da sospendere vuol dire che l’80% dei quelli che erano stati riscontrati come non vaccinati continua a fare il proprio lavoro”.

La solita Italia, quindi. Che non impara un granché dai propri errori e che produce leggi (tante, troppe…) senza poi riuscire ad applicarle: La legge, in pratica, non è applicata da 5 mesi. Andava messa in pratica dal giorno dopo la sua pubblicazione, del primo aprile di quest’anno.

‘Istituzioni poco credibili’

La mancata applicazione sta determinando una non credibilità delle istituzioni. Le norme vanno applicate. Se riteniamo che non siano applicabili vuol dire che sono sbagliate e quindi vanno cambiate.

Posso capire che ci siano problemi di tenuta del sistema se si escludono dal lavoro operatori necessari, ma la legge deve essere o applicata o cancellata, non c’è una terza via” denuncia il presidente dei medici.

Autore: Alessio Biondino

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