“E poi ti ritrovi davanti a quel letto e a un paziente che non respira”

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La stanchezza per un’emergenza che non finisce mai. La rabbia per i deliri no vax e contro chi ha sottovalutato il virus che continua a stravolgere le nostre vite. Un mea culpa per non essere riusciti, da professionisti sanitari, a far comprendere a tutti la pericolosità del virus.

È racchiuso tutto questo nelle parole di Lorenza, infermiera di terapia intensiva in servizio presso l’Ospedale San Jacopo di Pistoia, affidate a uno sfogo social pubblicato la mattina dello scorso 23 dicembre, data di riapertura del reparto Covid.

Lo sfogo di un’infermiera

“Giorno del Riapriamo la Terapia Intensiva. Abbiamo avuto dei giorni di riposo dal Virus, ed è stata una sensazione di libertà, di soddisfazione. Essere tornati liberi da presidi che in più di un anno ci hanno procurato dolori fisici e psicologici.

Essere tornati a curare pazienti che necessitano di cure intensive…ed invece con lentezza ed un senso di apatia mi ritrovo ad indossare queste maledette tute che ti provocano eritemi, doppie mascherine che ti lasciano solchi nel viso, doppi guanti che ti rendono difficile muovere le mani, visiere che aumentano la difficoltà a respirare…”

Davanti a quel letto

E poi ti ritrovi davanti a quel letto, davanti ad un paziente che non respira, che nel dolore, nella sofferenza, nella fame d’aria è ostile, arrabbiato, incapace di comprendere. E Noi siamo, nuovamente, lì con Lui per combattere insieme questo Virus, cerchiamo parole che lo rassicurano, che lo proteggano dalla paura.

Noi siamo sempre lì, ed è normale, perché è la nostra professione, è la nostra vita, ma possiamo dire che siamo stanchi? Possiamo dire che non ci interessa niente delle parole ininterrottamente vomitate nei social, nelle televisioni, per la strada, nei bar.”

Noi siamo lì

“Possiamo dire che la nostra forza, capacità, comprensione arriva quando incontri quel paziente, quando lo guardi negli occhi e pensi che la pochezza che ci circonda in questo periodo non valuta, non prova, né considera le conseguenze, tutto si alimenta in virtù del proprio poco, fatto di bisogni primari nascosti da menzogne assolute.

Noi siamo lì, ben consapevoli che tutto questo dolore potrebbe essere evitato, ci è permesso solo provare un sentimento: la rabbia, la delusione che in tutto questo tempo non siamo riusciti a far comprendere la devastazione che provoca questo Virus a quel paziente, ai suoi familiari e a Noi.”

E il Governo ‘dimentica’ di nuovo gli infermieri… BASTA!

Alessio Biondino

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