“Vincolo di esclusività ‘sospeso’? Non abbiamo intenzione di fermarci a metà strada”

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Sull’abolizione del vincolo di esclusività (VEDI), che poi qualche manina nottambula ha fatto diventare solo una sospensione fino al 31 dicembre 2025 (VEDI) con la trascrizione in Gazzetta, si sta dicendo tutto e il contrario di tutto.

E nonostante la FNOPI abbia presentato la novità come “un risultato storico” e ci sia chi, tra i rappresentanti della categoria e di alcuni sindacati, in questi giorni prova goffamente a convincere i professionisti che bisogna comunque vedere il bicchiere mezzo pieno, per la maggior parte degli infermieri italiani, sempre più stanchi e in fuga (VEDI), si tratta solo dell’ennesima presa per i fondelli.


Anche Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato Nursing Up, si è espresso sul passo indietro dell’esecutivo: «La libera professione degli infermieri e degli altri professionisti del comparto sanitario rappresenta un capitolo che ci vede impegnati da anni sul campo, tra lotte di piazza ed energiche campagne stampa.

La disapplicazione del vincolo di esclusività, è innegabile che oggi sia di fatto una parziale realtà. Quindi, nella concretezza, il Governo non ha avuto il coraggio di arrivare fino in fondo, lo abbiamo detto e non abbiamo paura a ripeterlo, ma ha preferito effettuare un mezzo passo indietro, dopo aver compiuto quello che sembrava essere un primo, deciso salto verso le nostre richieste.


Quello che ci fa più male è vedere, intorno a noi, un clima di appagamento e rassegnazione che, in tutta sincerità, non ci piace e non condividiamo. Leggiamo, da parte di altri sindacati e da parte di altri organismi del mondo sanitario, che qualcosa non avrebbe convinto il Governo, che all’ultimo momento, ‘nelle stanze dei bottoni’, avrebbe vinto il timore di un cambiamento radicale che potesse, o che possa in qualche modo danneggiare il nostro sistema sanitario, o forse rivoluzionarlo in modo troppo repentino. Ma non possiamo assolutamente tollerare che si affermi che la disapplicazione totale del vincolo di esclusività, possa essere minimamente un ostacolo per il futuro del nostro Ssn.


Insomma, non intendiamo cullarci sugli allori delle ‘mezze vittorie’, e non ci riteniamo soddisfatti. Avevamo confidato fino all’ultimo, come d’altronde risultava nella prima bozza del Decreto Bollette, che si potesse arrivare, finalmente, a una attività professionale totalmente libera da vincoli, mentre adesso siamo di fronte ad un nuovo ed inatteso passo indietro. E allora, per come la vediamo noi, non abbiamo nessuna intenzione di fermarci a metà strada. Proseguiremo il cammino verso il nostro ambito traguardo anche se, a causa dell’ultimo passo indietro del Governo, il percorso sarà più complesso».

Alessio Biondino