10 Consigli per gestire un paziente agitato e aggressivo

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Episodi di violenza e aggressività agita nei confronti di professionisti sanitari sono un triste e preoccupante dato di realtà.

10 Consigli per gestire un paziente agitato e aggressivo

L’acquisizione di consapevolezza dell’esistenza di tali fenomeni e della necessità di adottare relative politiche di “tolleranza zero” da parte delle istituzioni politiche, dei vertici aziendali e degli stessi operatori sembrano procedere con lentezza e fatica. E ogni giorno la cronaca ci propone il racconto di situazioni, tra di loro simili nelle dinamiche, subite da medici e infermieri, davvero intollerabili.

Cosa può fare un infermiere per difendersi dal paziente aggressivo?

Cosa può fare un professionista sanitario in prima linea per difendersi, per evitare di trovarsi in situazione limite e per avere comunque la certezza di avere assistito al meglio?

Di fronte al paziente o a un famigliare agitato in ultima analisi ci sono gli operatori, spesso privi di difese fisiche o tangibili e in possesso solo di quelle che possono derivare dalle loro capacità relazionali e comunicative. Da giocare in anticipo però, per bloccare l’escalation dell’aggressività di quel paziente che aspetta da 7 ore in PS o di quel famigliare che pur di avere notizie della figlia sfonderebbe muri, e nell’attesa, sempre vigile e attiva, che anche l’organizzazione si muova per intraprendere provvedimenti strutturali e organizzativi indispensabili per la prevenzione degli atti di violenza.

E se sei vittima di superiori o colleghi?

Le tecniche di de-escalation come strumento di difesa

Uno “strumento comunicativo di difesa” che l’operatore può imparare a utilizzare sono le tecniche di de escalation, ovvero quell’insieme di misure basate sulla comunicazione verbale e non verbale che hanno come obiettivo la riduzione della tensione e dell’aggressività in una relazione interpersonale.

Le tecniche di de escalation possono concretamente aiutare gli operatori a gestire il paziente aggressivo. Rappresentano la modalità di risposta migliore nei confronti di un assistito ostile o arrabbiato. Sono la chiave per evitare il confronto fisico con chi sta perdendo il controllo del proprio comportamento.

The Joint Commission ha recepito i suggerimenti elaborati dal CPI (Crisis Prevention Institute) per mettere in atto modalità comunicative adeguate a contenere l’escalation di aggressività durante le relazioni interpersonali che hanno come fattore chiave la comunicazione e che ogni medico, infermiere e operatore possono provare a fare proprie e mettere in atto nei propri contesti lavorativi.

I consigli degli esperti per gestire il paziente aggressivo

Di seguito si presenta la versione liberamente tradotta dall’autrice dell’articolo tratta da CPI’s Top 10 De-escalation TIPS

 

1) SII EMPATICO E NON GIUDICANTE.

Tieni a mente che qualsiasi cosa la persona che hai davanti sta attraversando, potrebbe essere la più importante per la sua vita in quel momento. Se anche l’altro dice qualcosa che ti sembra strano o irrazionale, prova a non giudicare e a non sminuire i suoi sentimenti.

2) RISPETTA LO SPAZIO PERSONALE.

Se per fornire assistenza devi entrare nello spazio personale di un’altra persona, spiega ciò che stai facendo così l’altro si sentirà meno spaventato e confuso. Garantire lo spazio personale dell’altro, se possibile, diminuisce l’agitazione e ti permette di stare a distanza di sicurezza.

3) USA UNA COMUNICAZIONE NON VERBALE NON MINACCIOSA.

Mantenere un tono della voce e un linguaggio del corpo neutrale, non aggressivo, ti aiuterà a disinnescare situazioni potenzialmente a rischio. Più una persona perde il controllo, meno ascolterà le tue parole e più reagirà alla tua comunicazione non verbale.

4) EVITA DI AVERE REAZIONI ECCESSIVE.

Pensieri positivi (“Posso farcela…” “Sono in grado di gestire la situazione…”) ti aiuteranno ad mantenere la calma e la razionalità. Rimani calmo, razionale e professionale. Non puoi controllare i comportamenti dell’altro, ma come rispondi ai suoi comportamenti influenzerà l’andamento della situazione.

5) CONCENTRATI SUI SENTIMENTI.

Guarda e ascolta il reale messaggio della persona che hai di fronte. I fatti sono importanti, ma cosa prova realmente l’altro è il cuore del problema. Le persone a volte non si rendono nemmeno conto di essere arrabbiate e spaventate, prova a fargli capire che capisci cosa sta provando.

6) IGNORA LE SFIDE.

Ignora la sfida ma non la persona, focalizza l’attenzione su come risolvere il problema insieme. Se rispondi alle sfide, si entra in un braccio di ferro senza fine. Se l’altro sfida la tua autorità, riportalo alla questione iniziale.

7) DEFINISCI I LIMITI.

Una persona agitata o turbata potrebbe non capire quello che dici: parla chiaramente e semplicemente, offrendo alternative. Se il comportamento dell’altro è belligerante, sulle difensive e disturbante, dagli dei limiti chiari e invalicabili.

8) SCEGLI CON SAGGEZZA CIO’ SU CUI INSISTERE.

Se sei in grado di offrire all’altro alternative e flessibilità, avrai la possibilità di evitare scontri. E’ importante valutare con attenzione quali regole sono negoziabili e quali no.

9) CONCEDI IL TEMPO PER RIFLETTERE.

Puoi crederci o meno, ma il silenzio è un forte strumento di comunicazione. Il silenzio permette alla persona di riflettere sul quello che sta succedendo e di decidere come proseguire.

10) CONCEDI IL TEMPO PER DECIDERE.

Lo stress di una persona aumenta quando è messa sotto pressione. Le persone turbate o agitate non hanno la capacità di pensare chiaramente, dagli il tempo di pensare un momento a quello che hai detto.

Autore: Chiara Marnoni

Fonte:

[1] 2016 Crisis Prevention Institute, Inc. (http:// crisisprevention.com)

Continua con:

http://www.dimensioneinfermiere.it/violenza-sugli-infermieri-come-riconoscere-i-segnali/

Studio Infermieristico DMR

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