In 2 settimane spesi 126 milioni in tamponi rapidi (inattendibili)

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Si parla oramai da mesi della scarsa attendibilità dei tamponi antigienici rapidi: quasi 1 caso su 2 risulta falso negativo e a dirlo, oltre alla Fda (Food and Drug Administration) è uno studio su 332 pazienti, pubblicato sulla rivista Future virology, condotto dai ricercatori del Centro ricerche Altamedica di Roma.

1 su 2 è un falso negativo

Tali test, infatti, non riescono ad individuare il virus a meno che questo non sia presente in quantità importanti e ciò fa di loro un vero e proprio “tallone d’Achille” nella catena delle contromisure per arginare la circolazione della Covid, come recentemente spiegato da Walter Ricciardi (consulente del ministro della Salute Roberto Speranza).

Perché ciò significa che vi sono interi battaglioni di positivi al Coronavirus (asintomatici e non) che, pensando erroneamente di essere negativi e magari di avere un semplice raffreddore, vagano indisturbati a ungere qua e là.

Venduti più di 8,5 milioni di test in 2 settimane

Eppure, nonostante l’attendibilità flop, gli affari per chi produce tamponi antigienici rapidi vanno a gonfie vele: come riportato dall’Agenzia Dire (VEDI), solo nelle due settimane di festività natalizie sono stati venduti più di 8,5 milioni di test antigenici, per un giro di quattrini da ben 126 milioni di euro (ovviamente a carico dei cittadini e delle imprese), a cui vanno a sommarsi anche i 35 milioni di euro dei tamponi “fai da te” venduti in farmacie e supermercati.

A rivelarlo è l’indagine realizzata dal Centro Studi di Conflavoro Pmi, nel periodo festivo (24 dicembre 2021-6 gennaio 2022).

Il prezzo del tampone molecolare sale

E il prezzo del tampone molecolare, quello attendibile, l’unico vero esame di riferimento per la ricerca della Covid-19, sta salendo in modo vertiginoso: secondo Conflavoro Pmi, il costo risulta oggi ben cinque volte più alto rispetto a quello applicato fino all’estate 2021 (nel Nord d’Italia il prezzo può arrivare a 150 euro).

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Alessio Biondino

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