Per buona parte delle persone, i ritmi di vita sono piuttosto intensi e frenetici e spesso la qualità del riposo notturno non è ottimale. I motivi sono diversi: numerosi impegni familiari, impegni scolastici, turni di lavoro impegnativi e talvolta irregolari, utilizzo frequente di dispositivi elettronici (smartphone in particolare).
Molti sottovalutano l’importanza del riposo notturno, ma nel lungo termine un sonno di cattiva qualità può avere conseguenze sulla salute, sia nel breve che nel lungo termine. Si pensi, solo per fare un esempio, alla sonnolenza diurna, una delle tipiche manifestazioni dovute a un riposo non adeguato: può risultare particolarmente pericolosa per chi deve guidare un autoveicolo, gestire macchinari o situazioni in cui la concentrazione è fondamentale.
Inoltre, è a tutti noto che riposare poco e male ha impatti importanti sulla qualità della vita: in chi non dorme bene, infatti, non sono infrequenti ansia, sbalzi di umore, nervosismo, irritabilità perdita di concentrazione, accumulo di stress. Dormire bene quindi è una condizione necessaria per il proprio benessere fisico e mentale.
Di seguito alcune considerazioni in proposito.
Le fasi del sonno
Il sonno è, per definizione, un bisogno biologico irrinunciabile, necessario per la salute di corpo e per la mente. È uno stato in cui si ha una riduzione del livello di coscienza, una ridotta risposta agli stimoli esterni e una diminuzione delle funzioni biologiche.
Tipicamente si distinguono due principali fasi del sonno: REM (25% del sonno totale) e non-REM (75%). Queste fasi si ripetono ciclicamente in una sorta di delicato equilibrio.
Se questo equilibrio si spezza, il riposo può non essere adeguato sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, con conseguenze sulla concentrazione, sull’umore e sul sistema immunitario.
Quali sono le principali cause di un sonno di cattiva qualità?
Sono diverse le cause alla base di un riposo notturno di cattiva qualità. Molto spesso, ciò è legato allo stile di vita: alimentazione disordinata, assunzione eccessiva di caffeina, soprattutto nelle ore serali, utilizzo di dispositivi elettronici prima del riposo ecc.
In altri casi, il problema è legato a ritmi di lavoro intensi e frenetici. Inoltre nei cosiddetti “turnisti” (infermieri, guardie giurate ecc.), il problema può essere accentuato.
Altre cause sono i disturbi del sonno (l’insonnia è il più comune, ma non è l’unico), alcune terapie medicinali, un periodo stressante, una malattia ecc.
Come prendersi cura del proprio riposo?
È importante prendersi cura del proprio riposo. Un primo suggerimento che si può dare è quello di cercare, nei limiti del possibile, di impostare una determinata routine serale: cena leggera, niente dispositivi elettronici almeno un’ora prima di coricarsi, rispettare orari regolari per andare a letto e svegliarsi (tenendo conto che si dovrebbe riposare almeno 7-8 ore), evitare l’uso di caffeina nelle ore serali, predisporre la stanza dove si riposa in modo che sia buia, silenziosa e fresca, esercizi di respirazione e rilassamento prima di coricarsi.
Infine, in alcune situazioni, si può anche considerare la possibilità di ricorrere a integratori di melatonina, una sostanza che viene prodotta dal nostro organismo e la cui funzione principale – anche se non l’unica – è quella di regolare il ciclo sonno-veglia.
La melatonina risulta di norma efficace quando si accusano leggeri disturbi del sonno, se si ha difficoltà ad addormentarsi e anche, come molti sapranno, per trattare la sindrome da jet-lag.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento