Nursing Up organizza corsi di autodifesa per infermieri

Redazione 07/06/25

Corsi di autodifesa per infermieri. Per il sindacato Nursing Up, una risposta concreta all’escalation di aggressioni e violenza nelle corsie degli ospedali affinché la tutela della salute del paziente non si trasformi più in un rischio per la sicurezza dell’operatore.

Nursing Up: “evitare lo scontro fisico”

Il sindacato Nursing Up ha deciso di lanciare corsi di autodifesa per infermieri, come risposta concreta alla crescente ondata di violenza e aggressioni subite in ospedali e pronto soccorso.

A chiarirlo è Antonio De Palma, presidente del sindacato: “Non vogliamo insegnare ad attaccare, ma a proteggersi e a gestire la violenza emotivamente e fisicamente. Oggi non basta più saper curare una ferita: serve riconoscere un rischio, evitare lo scontro fisico e, soprattutto, disinnescare la situazione prima che degeneri”.

Altri strumenti per tutelarti dalle aggressioni

Oltre ai corsi di autodifesa per infermieri, un’altra arma di cui disponiamo ogni giorno contro le aggressioni è la conoscenza: dei nostri diritti, delle modalità di tutela e delle misure di sicurezza a disposizione degli infermieri e degli altri professionisti sanitari.

Per questa ragione vi invitiamo a consultare il testo La tutela contro le aggressioni agli operatori sanitari dell’Avvocato penalista Fabio Piccioni, che ci introduce, con estrema chiarezza e competenza, nel mondo delle disposizioni normative a tutela della nostra salute e integrità, sia fisica che mentale.

Disponibile sia su MaggioliEditore.it che su Amazon.it, è uno strumento da prendere seriamente in considerazione da chi ogni giorno si scontra con il fenomeno delle aggressioni e vuole dire basta a questo continuo supplizio.

L’informazione è potere, e questo testo ne fornisce in abbondanza.

Scopri come tutelarti dalle aggressioni

FORMATO CARTACEO

La tutela contro le aggressioni agli operatori sanitari

Oggi i giornali, le tv, il web e tutti i media li chiamano “i nuovi eroi”.Eppure, da tempo è nota a livello mondiale una nuova emergenza sociale: la violenza contro di loro, la violenza nei confronti degli operatori sanitari.Ogni giorno, sono dati forniti dall’Inail, in Italia si verificano infatti ben 3 episodi di violenza contro gli operatori sanitari, comprensivi di intimidazioni e molestie.I principali fattori di rischio si rinvengono negli atteggiamenti negativi dei pazienti nei confronti degli operatori, nelle aspettative dei familiari, e nei lunghi tempi di attesa nelle zone di emergenza.Varata in piena pandemia da Covid-19, la legge 14 agosto 2020, n. 113, “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”, tenta di rispondere all’esigenza di sicurezza avvertita dal personale medico-sanitario, e contiene varie misure sia a livello sanzionatorio sia a livello educativo e preventivo.Viene inoltre introdotta un’ipotesi speciale del delitto di lesioni personali, una nuova circostanza aggravante comune, in presenza della quale i reati di lesioni e percosse diventano procedibili d’ufficio, e una sanzione amministrativa.Per rispondere, nell’immediatezza, alle esigenze innanzitutto di praticità degli operatori, il volume presenta un primo commentario e una dettagliata e accurata analisi della legge n. 113/2020, e tenta altresì di prefigurare le ricadute derivanti dall’impatto delle nuove disposizioni nel tessuto normativo del sistema.Fabio PiccioniAvvocato del Foro di Firenze, Patrocinante in Cassazione. LLB presso University College of London, è Docente di Diritto penale alla Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali della Facoltà di Giurisprudenza, Coordinatore e Docente di master universitari e corsi di formazione. Giornalista pubblicista, è autore di pubblicazioni e monografie in materia di Diritto penale e amministrativo sanzionatorio.

 

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Corsi di autodifesa, “Dove serve, lo porteremo”

I corsi partiranno in Toscana, regione che – secondo Nursing Up – risulta tra le più esposte a questi episodi.

Verranno coinvolti i principali ospedali dell’area fiorentina, dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi al Meyer, fino alla ASL Toscana Centro.

L’iniziativa, spiega De Palma, rappresenta un primo passo verso un modello che potrebbe essere replicato su scala nazionale: “Dove serve, lo porteremo. Se la politica non vuole vedere, noi non ci voltiamo dall’altra parte”.
   

Tutela della salute del paziente e tutela per la sicurezza dell’operatore

Il percorso formativo prevede tecniche di difesa personale condotte da istruttori esperti, ma anche sessioni con psicologi per fornire strumenti di gestione dello stress e comunicazione efficace in situazioni di emergenza.

Non insegniamo a colpire ma a evitare il peggio”, ribadisce De Palma. “Non è normale dover difendere la propria incolumità mentre si presta soccorso, eppure questa è la realtà con cui conviviamo”.

In un contesto sanitario sempre più complesso e sottoposto a forti pressioni, la proposta del Nursing Up si propone come un segnale di presa di posizione: la tutela della salute passa anche per la sicurezza di chi la garantisce.

Redazione

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