Dalla previsione delle strutture proteiche alla progettazione di nuove molecole terapeutiche. AlphaFold, il sistema sviluppato da DeepMind, promette di rivoluzionare la ricerca farmacologica, accelerando lo sviluppo di cure efficaci e personalizzate.
E ora si prepara alla sperimentazione sull’uomo. Presto potrebbero arrivare sul mercato farmaci contro malattie oggi incurabili, ad un costo minore e molto più rapidamente.
AlphaFold: intelligenza artificiale che sblocca la scoperta di nuovi farmaci
Il presidente e CBO di DeepMind, un ramo del colosso Google (che quindi non si è mai limitato a essere solo un motore di ricerca) e che si occupa di intelligenza artificiale e delle sue applicazioni, ha dichiarato alla rivista Fortune di essere vicino alla sperimentazione umana di farmaci scoperti grazie all’uso dell’IA.
AlphaFold, il nome di questo sistema, combina le capacità cognitive dei sistemi di intelligenza artificiale con l’esperienza di professionisti del settore farmaceutico. In questo modo, secondo il presidente Colin Murdoch, sarà possibile progettare medicinali in modo rapido ed economico: “Sta succedendo proprio ora. Ci sono persone sedute nel nostro ufficio… che lavorano e collaborano con l’AI per progettare farmaci contro il cancro”.
Da una prima fase di sperimentazione e implementazione dell’algoritmo, in cui il sistema è stato addestrato per prevedere con precisione le strutture proteiche, alla modellazione e alla previsione dell’interazione con molecole organiche, sono passati poco più di quattro anni. Ma adesso AlphaFold è in grado di “contribuire a sbloccare la scoperta di farmaci“.
Una malattia, un pulsante, una cura
Un sistema simile ha fatto gola a diverse aziende farmaceutiche e investitori, con cui l’azienda ha stretto accordi milionari. L’obiettivo, del resto, è quello di progettare farmaci in campi con un enorme bisogno di innovazione, come l’oncologia e l’immunologia, e concedere le licenze dopo una prima sperimentazione umana. In breve: “Identifichiamo un bisogno insoddisfatto e avviamo i nostri programmi di progettazione di farmaci. Li sviluppiamo, li inseriamo in studi clinici sull’uomo…“.
Ma a questo punto, l’ultima sfida è ottenere l’approvazione dei test sull’uomo e in questo settore gestiti da istituzioni molto rigide come la Food and Drug (FAD) e l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) saranno a concedere quest’ultima opzione. Fino ad allora tutte le molecole scoperte non potranno dimostrare il loro potenziale.
Appunto, ad oggi le aziende farmaceutiche devono spendere milioni di dollari per raggiungere alcuni tentativi di immettere nel mercato dei farmaci efficaci e non dannosi, o quantomeno più efficaci e meno dannosi dell’effetto placebo a confronto.
Si deve sapere che soltanto il 10% delle molecole che arrivano ai test clinici superano l’approvazione di efficacia. Con queste nuove tecnologie sarà possibile velocizzare ed efficientare questa fase, o addirittura annullarla del tutto. Secondo Murdoch, infatti, un giorno, grazie a questi strumenti di intelligenza artificiale potremo dire: “ecco una malattia, poi cliccare un pulsante e far apparire il progetto di un farmaco per curarla“.
Sembra una prospettiva alettante per milioni di persone che ancora oggi vivono il dramma di malattie senza cura, e forse risolvere una delle malattie che ammorba tutte le popolazioni del pianeta, il cancro. O forse le aziende avranno ancora di più il monopolio sulla salute e il benessere dei cittadini, che ricambieranno solo dietro ad un enorme costo per gli stati e le persone. Staremo a vedere.
In ogni caso, la rivoluzione delle IA è inarrestabile e possiamo soltanto sperare che gli uomini che la usino, siano abbastanza saggi ed etici per trovare un compromesso tra servizio e profitto. Come la nostra collega Sarah Rossetti, che grazie ad un algoritmo e le consegne infermieristiche è riuscita a ridurre notevolmente le acuzie e le infezioni grazie a questi sistemi. Leggi l’articolo nel box qui sotto!
Autore: Dario Tobruk (seguimi anche su Linkedin – Facebook – Instagram – Threads)
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento