Scala MUST per la valutazione nutrizionale del paziente

Studio DMR 26/08/25
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La valutazione nutrizionale è un intervento essenziale per individuare precocemente condizioni di rischio nei pazienti fragili. In questo contesto, la scala MUST (Malnutrition Universal Screening Tool) rappresenta uno dei metodi più pratici e validati per identificare la malnutrizione o il rischio di svilupparla, soprattutto in ambito ospedaliero e domiciliare.

In questo articolo vedremo come funziona questa scala di valutazione, quali punteggi considera e perché andrebbe usata con maggiore sistematicità nei contesti assistenziali.

Indice

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La Scala MUST e le istruzioni per compilarla

Uno screening nutrizionale iniziale dovrebbe essere effettuato entro 48 ore dal ricovero, dal personale sanitario (medico, infermiere, dietista) che per primo accoglie il paziente.

La Scala MUST (Malnutrition Universal Screening Tool) è la più diffusa scala di valutazione della malnutrizione e prende in considerazione 3 parametri fondamentali:

  • BMI – Body Mass Index (IMC – Indice di massa corporea)
  • Calo di peso
  • Effetti della malattia
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Scala Must  (Malnutrition Universal Screening Tool)

I principali obiettivi della Scala MUST sono:

  • Identificare adulti malnutriti, a rischio di malnutrizione (sottonutrizione) od obesi.
  • Include anche linee guida gestionali che possono essere utilizzate per sviluppare un programma terapeutico adeguato.
  • È adatto all’uso in ospedale, comunità e altre strutture assistenziali e può essere utilizzato da tutti gli operatori sanitari.

Il ‘MUST’ è un diagramma di flusso che illustra le 5 fasi da seguire per lo screening e la gestione.

Fase 1 della Scala MUST

Calcolare il BMI. E’ un indice che calcola la massa corporea mettendo in relazione peso in Kg e altezza in metri grazie alla formula: kg/m²

  • Se maggiore di 20 il punteggio è = 0
  • Tra 18.5 e 20 il punteggio è = 1
  • Se inferiore a 18.5 il punteggio è = 2

Se non è possibile misurare o ottenere altezza e peso, è possibile stimare un intervallo approssimativo di IMC utilizzando la circonferenza media del braccio (MUAC), che può essere impiegata come supporto nella valutazione del rischio di malnutrizione.

  • liberare il braccio sinistro (preferibilmente) del paziente;
  • misurare, in cm, la distanza fra l’estremità della spalla (acromion) ed il gomito (processo oleocranico);
  • identificare il punto centrale e segnarlo sul braccio;
  • chiedere al soggetto, se possibile, di lasciar pendere il braccio;
  • misurare con un metro a nastro morbido (senza tirare eccessivamente) la circonferenza del braccio nel punto mediano segnato precedentemente. Si suggerisce di misurare 2 volte e di usare la media dei 2 dati.

Il MUAC non genera un punteggio, ma esprime una probabilità:

  • Se la MUAC è inferiore a 23,5 cm, è probabile che l’IMC sia inferiore a 20 Kg/m2 cioè è probabile che il soggetto sia sottopeso.
  • Se la MUAC è superiore a 32,0 cm, è probabile che l’IMC sia inferiore a 30 Kg/m2 cioè è probabile che il soggetto sia obeso.
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Calcolo della circonferenza media del braccio (MUAC)

Fase 2 della Scala MUST

Annotare la perdita di peso percentuale non intenzionale e assegnare un punteggio utilizzando le tabelle fornite. La perdita di peso corporeo rappresenta il principale parametro per valutare lo stato nutrizionale.

Calo di peso = (peso abituale – peso attuale) / peso abituale x 100

Il calo ponderale involontario deve essere non pianificato e riferito a un periodo di almeno 3/6 mesi precedenti. È un dato indicativo di malnutrizione.

  • negli ultimi 6 mesi > 10% del peso abituale;
  • nell’ultimo mese > 5% del peso abituale.

I valori sono così assegnati:

  • In un calo ponderale minore del 5 % il punteggio è = 0.
  • Se il calo risulta tra 5 e 10 % il punteggio è = 1.
  • Se il calo è maggiore del 10 % il punteggio è = 2.

Fase 3 della Scala MUST

Stabilire l’effetto di malattie acute e assegnarvi un punteggio. Si prende in considerazione la non assunzione o la probabile non assunzione di apporto nutrizionale per una durata superiore ai 5 giorni.

EFFETTI MALATTIA = (Malattia acuta – introito insufficiente)

  • [] NO: nel caso in cui non si sia verificata o non sia prevista, il punteggio attribuibile è NO = 0.
  • [] SI: nel caso in cui tale evento si sia verificato o sia previsto allora il punteggio attribuibile è SI = 2.

Fase 4 della Scala MUST

Eseguendo la somma dei singoli valori (fase 1, 2, 3), gli scenari che si possono presentare sono i seguenti:

  • Punteggio 0: basso rischio di malnutrizione.
  • Punteggio 1: medio rischio di malnutrizione.
  • Punteggio 2 o superiore: alto rischio di malnutrizione

Fase 5 della Scala MUST

Usare le linee guida gestionali e/o le politiche locali per sviluppare un programma terapeutico:

  • Punteggio 0: basso rischio di malnutrizione, rivalutazione settimanale
  • Punteggio 1: medio rischio di malnutrizione, documentare l’apporto alimentare per 3 giorni e in seguito rivalutare. Se l’assunzione risulta valida rivalutare dopo una settimana, se non risulta valida provvedere con la segnalazione del rischio di malnutrizione alle figure competenti.
  • Punteggio 2 o superiore: alto rischio di malnutrizione, segnalare alle figure competenti il rischio di malnutrizione, verificare l’assunzione dei pasti e l’aderenza alla dieta prescritta. Eseguire rivalutazione periodica.
Linee guida gestionali in base al risultato della Scala Must
Linee guida gestionali in base al risultato della Scala Must

La valutazione nutrizionale successiva vede l’utilizzo di indicatori di malnutrizione a punteggio valutativo come:

  • Subjective Global Assessment (SGA)
  • Mini Nutritional Assessment (MNA)
  • Nutritional Risk Screening EASPEN (NRS 2002)

Nella realtà, i pazienti ricoverati sono monitorati solo raramente rispetto all’indice di massa corporea. Il peso viene rilevato in circa il 15% dei casi, l’altezza – spesso solo riferita – nel 20%. Di conseguenza, l’indice BMI non viene quasi mai calcolato né registrato in cartella clinica.

Eppure, la nutrizione controllata potrebbe diventare uno strumento terapeutico e preventivo di enorme valore, ancora oggi sottoutilizzato.

Bibliografia:

  • Progetto Linea Guida Nutrizione in ospedale. Rischio clinico: integrazione e valorizzazione della nutrizione clinica nei percorsi di cura GF. Finzi, A.Cicero, C.Sideli, C.Caccia, C.Ponzetti, I.Mura [Link]

Autore: Gianluigi Romeo (Studio DMR)

Studio DMR

Chiara Marnoni è un’infermiera italiana con una vasta esperienza nelle organizzazioni sanitarie, sia in ambito clinico che manageriale. Ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche e ha dedicato oltre vent’anni alla pratica infermieristica. Attualm…Continua a leggere

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