Arresto cardiaco in spiaggia: gruppo di infermieri rianima uomo in vacanza

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Nel silenzio dorato di una domenica all’Astoria Beach di Marina di Ravenna, il mondo ha riservato una lezione di bellezza, senza clamore, come una brezza leggera che accarezza il cuore. Era un pomeriggio tipico, avvolto nell’effervescenza che precede Ferragosto: gelati alla frutta, turisti cacciatori dell’ultimo raggio di sole del weekend e partite di racchettoni fra amici che risuonavano nell’aria.

Ma è in questo scenario familiare che si intreccia la storia straordinaria – con un lieto fine – del signor Roberto (VEDI Il Resto del Carlino). Mentre si immergeva nel gioco nei campi dello stabilimento, l’oscurità improvvisa si è abbattuta su di lui: un arresto cardiaco improvviso. Una reazione istantanea ha pervaso chi era presente: alcuni lo hanno messo in sicurezza, altri hanno avvisato i bagnini, mentre altri ancora hanno chiamato l’ambulanza. Il richiamo dell’interfono si è diffuso lungo la spiaggia, un grido di aiuto che implorava l’arrivo di un medico.


Ma in questa storia, il destino – o per coloro che vi credono, la provvidenza divina – si è rivelato attraverso i volti giovani di un gruppo di infermieri e infermiere, uomini e donne, molti dei quali provenienti dal vicino stabilimento Toto Beach. Il Toto Beach, come spiega la titolare Sara Vitale, ha una convenzione duratura con l’ospedale di Ravenna, divenendo così la dimora occasionale di medici e infermieri. Alcuni di loro hanno udito l’allarme dell’interfono e non hanno esitato a rispondere. Tra loro, Eleonora Morici, 29 anni, infermiera presso il reparto di Medicina dell’ospedale ‘Santa Maria delle Croci’, che è accorsa insieme al collega Emanuele D’Amico.

Abbiamo aperto un varco tra la folla e, vedendo l’uomo a terra, abbiamo riconosciuto immediatamente un arresto cardiaco. Un’altra giovane stava già praticando il massaggio cardiaco”, racconta Eleonora. “Anche lei era un’infermiera, ma il suo nome ci è rimasto sconosciuto. Ho preso il suo posto nel massaggio mentre Emanuele si concentrava sulla respirazione bocca a bocca. Il bagnino era lì con il defibrillatore.”


È stato questo strumento prezioso a giocare un ruolo cruciale nel salvare la vita di Roberto: “Mentre eseguivamo le manovre, il cuore ha cessato di battere ancora”, aggiunge Emanuele. Abbiamo dovuto somministrare tre scariche prima di sentire nuovamente un ritmo cardiaco regolare. Nel frattempo, l’ambulanza era arrivata.”

Tra i primi soccorritori c’erano anche la giovane Sarah Bassini e una collega, anch’esse infermiere presso il pronto soccorso di Ravenna. Tutti sottolineano che è stato un vero e proprio lavoro di squadra, e che il merito va anche ai bagnini che hanno agito tempestivamente con il defibrillatore. “Quando abbiamo saputo, attraverso alcuni colleghi, che il signor Roberto è ora in terapia intensiva ma fuori pericolo, ci siamo commossi”, conclude Emanuele.

Forse, nessuno avrebbe mai saputo di questa straordinaria operazione di salvataggio se un’amica di Roberto non avesse condiviso un post sulla pagina Facebook “Sei di Ravenna se”, per ringraziare pubblicamente coloro che hanno prontamente prestato soccorso. È stata questa condivisione che ha reso virale il post, mettendo in luce i nomi degli “angeli da ombrellone” di Roberto e dimostrando ancora una volta quanto possa essere preziosa la solidarietà umana in momenti di bisogno.

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