Assistente sanitaria che finse di vaccinare bambini risarcirà 550mila euro

Redazione 04/11/21
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Duro colpo all’assistente sanitaria (e non infermiera come scritto nelle testate giornalistiche) che finse di vaccinare i bambini nel lontano 2016: dovrà risarcire la Asl con oltre mezzo milione di euro.

Secondo le carte l’operatrice “ben sapeva quel che faceva” agendo con “dolo“. È accusata di peculato, omissione d’atti d’ufficio e falsità in certificati.

Assistente sanitaria (non infermiera!) che finse di vaccinare decine di bambini risarcirà l’Azienda con 550mila euro

Anche se la vicenda è esplosa nel lontano 2016, ben lontano dalle vicissitudini dei no-vax moderni, l’attualità del tema riporta in auge il caso. La Sezione giurisdizionale del Friuli Venezia Giulia della Corte dei conti ha dichiarato la responsabilità amministrativa dell’assistente sanitaria trevigiana che tra il 2009 e il 2015 ha finto di vaccinare migliaia di bambini.

Inoltre, notiamo come ancora oggi, dopo un esposizione mediatica di alto profilo, la maggior parte dei giornalisti non conosce ancora la differenza tra un’infermiere e un qualunque altro professionista sanitario, con un continuo danno d’immagine per i primi.


Gli aspetti giuridici dei vaccini

La necessità di dare una risposta a una infezione sconosciuta ha portato a una contrazione dei tempi di sperimentazione precedenti alla messa in commercio che ha suscitato qualche interrogativo, per non parlare della logica impossibilità di conoscere possibili effetti negativi a lungo termine.

Questo volume intende fare chiarezza, per quanto possibile, sulle questioni più discusse in merito alla somministrazione dei vaccini, analizzando aspetti sanitari, medico – legali e professionali, anche in termini di responsabilità.

Gli aspetti giuridici dei vaccini

La necessità di dare una risposta a una infezione sconosciuta ha portato a una contrazione dei tempi di sperimentazione precedenti alla messa in commercio che ha suscitato qualche interrogativo, per non parlare della logica impossibilità di conoscere possibili effetti negativi a lungo termine. Il presente lavoro intende fare chiarezza, per quanto possibile, sulle questioni più discusse in merito alla somministrazione dei vaccini, analizzando aspetti sanitari, medico – legali e professionali, anche in termini di responsabilità.   Fabio M. DonelliSpecialista in Ortopedia e Traumatologia, Medicina Legale e delle Assicurazioni e in Medicina dello Sport. Profes­sore a contratto presso l’Università degli Studi di Milano nel Dipartimento di Scienze Biomediche e docente presso l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Già docente nella scuola di Medicina dello Sport dell’Uni­versità di Brescia, già professore a contratto in Traumatologia Forense presso l’Università degli Studi di Bologna e tutor in Ortopedia e Traumatologia nel corso di laurea in Medicina Legale presso l’Università degli Studi di Siena. Responsabile della formazione per l’Associazione Italiana Traumatologia e Ortopedia Geriatrica. Promotore e coordinatore scientifico di corsi in ambito ortogeriatrico, ortopedico-traumatologico e medico-legale.Mario GabbrielliSpecialista in Medicina Legale. Già Professore Associato in Medicina Legale presso la Università di Roma La Sapienza. Professore ordinario di Medicina Legale presso la Università di Siena. Già direttore della UOC Me­dicina Legale nella Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Direttore della Scuola di Specializzazione in Me­dicina Legale dell’Università di Siena, membro del Comitato Etico della Area Vasta Toscana Sud, Membro del Comitato Regionale Valutazione Sinistri della Regione Toscana, autore di 190 pubblicazioni.Con i contributi di: Maria Grazia Cusi, Matteo Benvenuti, Tommaso Candelori, Giulia Nucci, Anna Coluccia, Giacomo Gualtieri, Daniele Capano, Isabella Mercurio, Gianni Gori Savellini, Claudia Gandolfo.

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La donna, ancora sospesa dal suo incarico, è stata condannata al pagamento di 550mila euro a favore dell’Azienda sanitaria Friuli Centrale. La cifra, nonostante tutto, non coprirà l’enormi spese che la comunità dovrà affrontare per rimediare al danno procurato dalle mancate vaccinazioni a ottomila bambini.

Infatti, l’ex-assistente sanitaria Emanuela Petrillo, secondo la Procura, per effetto della sua condotta “la quale avrebbe solo apparentemente inoculato ai piccoli pazienti i vaccini agli stessi destinati, escludendo così di fatto e nell’inconsapevolezza generale, la risposta immunitaria attesa” la sanità verrà gravati dai costi di “una complessa attività rimediale, sostanzialmente finalizzata, all’esecuzione di nuove somministrazioni vaccinali nei confronti della popolazione infantile ritenuta interessata dal disservizio“.

Le accuse nei confronti dell’assistente sanitaria no-vax

Bisogna ricordare che la 38enne sarà condannata al risarcimento solo dopo i tre gradi di giudizio, quando avrà risposto di fronte alla giustizia di peculato, omissione d’atti d’ufficio e falso.

Il movente e l’intenzionalità sono evidenti per l’accusa, in quanto la donna “ha agito con dolo“. Inoltre, dalle prove raccolte è dimostrato come la quasi totalità dei bambini da lei falsamente vaccinati sono risultati privi della risposta anti-corpale nei confronti dell’antigene del morbillo.

Non ci sono dubbi che l’assistente sanitaria “avrebbe solo apparentemente inoculato ai piccoli pazienti i vaccini, escludendo così di fatto e nell’inconsapevolezza generale, la risposta immunitaria attesa”.

Il processo a carico della novax

A settembre 2019 è iniziato il processo a carico dell’operatrice sanitaria no-vax, ma solo alla conclusione dei tre gradi di giudizio si potrà avere la certezza della pena nei suoi confronti.

Cambiamenti repentini di giudizio hanno già sconvolto la comunità professionale e l’opinione pubblica, come ad esempio il caso Poggiali che da efferata e crudele omicida potrebbe tornare a fare l’infermiera entro cinque anni dall’assoluzione per effetto delle regole interne dell’Ordine. Assurdo ma possibile.

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