La prima fase inizia già al momento del ricovero e quindi dell’accettazione del paziente nel reparto:
I filtri di questa raccolta dati si baseranno sui modelli adottati dalla proprio azienda (ad es. modelli di Gordon).
La seconda fase ha come obiettivo la soddisfazione dei bisogni giornalieri del paziente in attesa dell’intervento chirurgico. Si dovranno pertanto curare:
Dopo queste due fasi che potremmo definire comuni a tutte le unità operative, si dovranno affrontare i problemi più strettamente legati all’assistenza al paziente chirurgico nel periodo pre- e post-operatorio
Particolare attenzione all’igiene deve essere posta nella preparazione fisica rappresentata dalla accurata rasatura del campo operatorio e del successivo lavaggio del paziente mediante doccia antisettica o come da protocollo aziendale previsto.
Il paziente chirurgico è infatti particolarmente esposto al rischio di infezioni sia per le lesioni che la barriera cutanea subisce durante l’intervento stesso, che per l’assunzione di varie sostanze che possono indebolire i meccanismi naturali di difesa dell’organismo.
Pertanto è necessario valutare lo stato di igiene del paziente, e lo stato di preparazione all’intervento per evitare che l’operazione possa essere rimandata. Soprattutto nei termini di:
A questo proposito, bisogna ricordare che il rischio di infezione per il paziente chirurgico continua anche dopo l’intervento, ed è pertanto essenziale ridurlo ricorrendo ad accorgimenti a scopo antisettico durante l’effettuazione di manovre potenzialmente inquinanti quali sono le medicazioni, sia della ferita che dei drenaggi.
Da non sottovalutare la razionale preparazione del carrello di medicazioni, che deve essere adeguatamente disinfettato e nel quale deve esservi una razionale ed opportuna separazione tra il materiale di medicazione sterile e quello già utilizzato.
L’effettuazione di pratiche terapeutiche, igieniche e riabilitative (somministrazione dei farmaci, clisteri, igiene personale del malato, ambientale, del catetere vescicale mediante lavaggi con soluzioni antibiotiche, igiene di cateteri venosi per l’alimentazione parenterale, rieducazione motoria ed alimentare del paziente). Oltre alla continua sorveglianza sull’insorgenza di complicazioni circolatorie, infettive, psicomotorie, addominali e all’eventuale effettuazione di prelievi per controlli di laboratorio.
Il corretto protocollo di nursing del paziente chirurgico, al momento della sua applicazione pratica si potrà scontrare con difficoltà di varia natura ed è compito dell’infermiere adattare il protocollo alle reali esigenze del paziente.
Infine, consiglio sempre valido per qualsiasi setting, al di là di quello operatorio: ognuno si deve impegnare in maniera globale ad affrontare e svolgere adeguatamente le molteplici problematiche che oggi comporta la nostra professione, al fine di tutelare sempre il paziente.