“Lavoriamo sotto numero e sotto forte stress da mesi, da marzo 2020, quando è scoppiato il Covid. Siamo pochi, servirebbero assunzioni, le chiediamo da tempo senza successo”.
Il caso di un infermiere no vax
A denunciarlo, piuttosto piccati, sono stati alcuni infermieri che hanno rilasciato dichiarazioni al quotidiano online Parlapress24, in merito al caso di un loro collega no vax (candidato M5s e delegato del sindacato FISI) di Parma che, oltre a non essere stato sospeso, continua indisturbato a postare in web deliri antiscientifici, contro i vaccini e contro il Green pass.
Green pass come la tessera sanitaria di Hitler
L’ultima, in ordine di tempo, è stata una immagine piuttosto eloquente pubblicata sui social, che cerca di accostare a tutti i costi il Green pass voluto dal governo con la tessera sanitaria di Hitler, necessaria per spostarsi all’interno del Terzo Reich.
‘Si rischia il collasso’
Eppure, nonostante la legge sia piuttosto chiara, sembra che il collega ‘ribelle’ sia ancora lì, in corsia. “Siamo pochi. Alcuni in ferie. L’azienda non sospende nessuno perché non ci sono abbastanza infermieri per le esigenze dell’ospedale. Si rischia il collasso. Ma le assunzioni sono un miraggio. E ne fanno le spese i pazienti, un no vax è pericoloso” si sfogano gli infermieri.
Il decreto 44/2021 non ne ha tenuto conto?
Ha quindi ragione il presidente della Regione Veneto Luca Zaia (che ha ‘congelato’ le sospensioni, VEDI), mettendoci almeno la faccia, quando asserisce che “chi ha fatto questo decreto non ha tenuto conto del fatto che manca personale”?
Autore: Alessio Biondino
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