Aumentano i pazienti, ma il 62% di infermieri e operatori scappa dalle RSA

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L’Osservatorio Long Term Care del Cergas di Sda Bocconi (Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale, in collaborazione con Essity Italia) nel suo quinto rapporto ha lanciato un rassegnato allarme: nel 2022 il 61,7% di infermieri e altri operatori sanitari è fuggita dalle RSA verso strutture ospedaliere o servizi territoriali.


Nei servizi socio-sanitari destinati agli anziani, infatti, i dati relativi allo scorso anno sono impietosi: la carenza media degli infermieri è del 21,7%, quella dei medici è del 13% e quella degli operatori socio sanitari del 10,8%. E i dati peggiorano se ci si concentra solo sul terzo settore: la carenza sfiora il 23,9% per gli infermieri, il 14,6% per i medici e il 12.6% per gli Oss.


Dal Centro di ricerche di Sda Bocconi fanno sapere che «a causa della crisi del personale il 90% delle aziende riporta che i costi del personale sono aumentati, il 74% dice che il burnout dei dipendenti è aumentato e che la qualità dei servizi è peggiorata».

Ma non solo: «Il settore sta attraversando una crisi del personale che non può essere derubricata a “mancanza o scarsità di un fattore produttivo”. Nel 2021 e nel 2022 la responsabilità di gestire la carenza del personale è stata scaricata a valle, sui gestori e sui servizi.


In risposta ad una crisi strutturale i gestori hanno attivato risposte gestionali differenziate, che se non coordinate rischiano nel medio periodo di frammentare ulteriormente il settore e creare disparità ed eterogeneità territoriali. Di questo dovrebbero preoccuparsi le politiche pubbliche» concludono dal Cergas.

E intanto la popolazione italiana è sempre più anziana…

AddText 02 16 10.19.04

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a cura di Franco Pesaresi | Maggioli Editore 2021

Alessio Biondino