Bassetti: «La situazione dei medici è anche peggio rispetto a quella degli infermieri»

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Lo ha detto l’altro ieri, nel corso della trasmissione “Pomeriggio Con Noi” (Cusano Italia TV), il direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, prof. Matteo Bassetti, sottolineando le problematiche legate alla carenza di personale infermieristico e medico: «La situazione dei medici è anche peggio rispetto a quella degli infermieri» ha dichiarato.


Per poi entrare nei dettagli: «Lo è anche quella, purtroppo, degli operatori sanitari in generale. Diciamo che noi paghiamo 25-30 anni di una politica scellerata del nostro paese che a un certo punto anziché andare a cercare più da vicino chi aveva la passione per fare questo mestiere, ha fatto in modo di farli scappare. Vale per tutte le situazioni in cui il numero chiuso è stato portato avanti, sia nelle professioni sanitarie che nella medicina».


Fatto sta che oggi mancano un sacco di professionisti. E per “fabbricarli” servono anni: «È chiaro che questo è stato un errore clamoroso che abbiamo commesso perché oggi stiamo allargando piano piano le forbici, ma è tardi. È tardi perché per formare un medico, un infermiere, per formare in generale un operatore sanitario, ci vogliono anni e quindi, anche se oggi noi corressimo al riparo, vuol dire avere disponibile un professionista tra 10 anni. È evidente che la situazione invece ha un’urgenza».


Il prof ha criticato non poco le politiche passate, fatte di tagli e di scarsi investimenti in sanità: «Oggi le condizioni di lavoro in cui versa il personale sanitario sono aberranti: orari infiniti, condizioni di lavoro dove spesso vai a lavorare e prendi due calci nel sedere, se non qualcosa di peggio… Abbiamo gli stipendi che sono obiettivamente molto minori rispetto alla media europea.


E in tutto questo, però, la politica oggi dice che è colpa di chi ci governa, ma non c’entra niente chi ci governa. La colpa è di chi ha portato avanti politiche vessatorie nei confronti della professione sanitaria in generale. Io penso che l’inizio della fine di questo sistema abbia un nome: Rosy Bindi.


Rosy Bindi trent’anni fa disse ‘bisogna fare qualcosa contro i medici’. Ecco, da quel momento in poi abbiamo iniziato la caduta vertiginosa delle condizioni, soprattutto nel pubblico. I responsabili di tutto questo hanno un nome e cognome. Io li ho detti e li ho fatti: Rosy Bindi è uno dei primi responsabili di tutto questo. Chi fece la famosa legge sul numero chiuso a medicina, un nome e un cognome. Andiamo a chiedere a loro perché lo hanno fatto».


Questi sono senza dubbio problemi della sua categoria, caro prof. Su cui noi infermieri, nonostante vada di moda che un po’ tutti ci dicano come comportarci da professionisti (VEDI articolo “È normale che il presidente FNOMCeO intervenga su questioni infermieristiche?”) non ci sentiamo di mettere bocca. Certo, però, dire che oggi i problemi dei medici siano assai più rilevanti di quelli degli infermieri… Fa un po’ sorridere, di fronte all’evidenza (VEDI articolo “In Italia mancano 100.000 infermieri, ma il governo vuole aumentare i medici”).

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Alessio Biondino

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