Bassetti sul rientro dei no vax: “Un conto sono i medici e un altro gli infermieri…”

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Con un concetto non facilissimo da decifrare e parlando di infermieri, il noto prof. Matteo Bassetti (direttore di Malattie infettive del San Martino di Genova) ha attaccato i suoi colleghi non vaccinati che, a seguito della discussa sanatoria attuata dal Governo, sono rientrati al lavoro praticamente da eroi pacificatori (VEDI).


Lo ha fatto ieri a Non è l’Arena (LA7), dove ha puntualizzato che la riammissione in servizio dei camici bianchi ribelli «poteva anche starci, in questo particolare momento storico. Tuttavia non mi piace il messaggio che è stato dato, come per dire: “quella decisione presa nel 2021 è stata sbagliata e allora adesso noi la leviamo”».


Il noto infettivologo, poi, ha voluto a tutti i costi fare un importante distinguo: «Un conto è parlare dei medici, un conto è degli infermieri» ha tuonato. «Perché un medico che non crede e non conosce i benefici dei vaccini secondo me è un medico che non deve operare, perché vuol dire che non segue la scienza. E quindi è un discorso di tipo deontologico e un discorso di tipo etico.


Per quanto riguarda invece la parte infermieristica è vero che ci sono delle carenze (per esempio noi al San Martino abbiamo reintegrato 63 infermieri, neanche un medico), però il problema oggi è diverso: non è più di dire di proteggere il paziente, ma è un problema di proteggere l’operatore, il discorso è molto diverso.


Io un infermiere no vax, in un reparto di pronto soccorso, in un reparto di terapia intensiva o in un reparto di malattie infettive, non lo metterei a lavorare, perché è un problema per lui».


Quindi, per gli infermieri, il discorso non sarebbe in nessun modo di tipo deontologico e etico? Gli infermieri non seguono la scienza? Il ragionamento del prof, per lunghi tratti, ci sfugge.


Il suo sembra quasi un discorso messo su per enfatizzare le competenze e le responsabilità mediche rispetto a quelle infermieristiche. Un “distinguo” che per lui rende accettabile (almeno in parte) il concetto di “infermiere no vax”, che quindi può tornare a lavorare in corsia, mentre distrugge e rende del tutto ingiustificabile quello di “medico no vax”.


Comunque… Secondo Bassetti, anziché dare vita alla sanatoria, «si sarebbe potuto fare in questo modo: dire “i tempi sono maturi per un reintegro, ma non tout court in tutti i reparti, mandando gli infermieri non vaccinati nei reparti a basso rischio e mantenendo l’obbligo in quelli ad alto rischio».


Per i medici, invece, niente da fare: la definizione «medico no vax» per il direttore di Malattie Infettive del San Martino è a dir poco un ossimoro, sarebbe come dire «acqua asciutta o bianco-nero». E quindi inaccettabile.

Alessio Biondino

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