L’assessore al Welfare della Lombardia Guido Bertolaso, dopo il viaggio in Sudamerica per prendere in prestito un mare di professionisti sanitari (soprattutto infermieri), esulta soddisfatto: «Abbiamo ricevuto disponibilità dai governi e dalle associazioni di categoria di Argentina e Paraguay per 3.000 infermieri interessati e oltre 500 medici».
Lo ha detto durante una conferenza stampa per fare il punto sulle politiche sanitarie in regione e il reclutamento di personale sanitario per tappare le voragini negli organici dei presidi pubblici (VEDI Agenzia Dire).
«Dobbiamo valutare la loro conoscenza della lingua– continua Bertolaso-, i loro titoli professionali e stiamo già immaginando corsi di formazione per la lingua e di aggiornamento nel loro Paese anche con le ambasciate. Questo è un aspetto organizzativo molto importante. Quando saremo pronti sotto tutti i punti di vista incominceremo anche con questa operazione».
Tra corsi “immaginati” e valutazioni di poco conto, come quella dei titoli professionali e della lingua, quando arriveranno i nuovi professionisti? L’assessore è ottimista: entro la fine dell’anno conta «di avere i primi ingressi in organico di infermieri e medici per poi allargare nel corso degli anni a venire sulla base delle disponibilità».
Il futuro della sanità italiana è indiano e sudamericano, quindi? Bertolaso rassicura: la regione sta anche «lavorando a un bando unico per medici e infermieri rivolto al personale italiano».
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