Calano ancora gli iscritti a Infermieristica, FNOPI: “A rischio l’art. 32 della Costituzione”

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Il calo ulteriore e significativo delle domande di accesso ai corsi di laurea in Infermieristica sta rappresentando una seria preoccupazione per il nostro sistema salute. La riduzione media del 10% rispetto all’anno accademico precedente, infatti, con una diminuzione ancora più marcata al Centro e al Nord, indica una tendenza piuttosto allarmante.

La Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) ha nuovamente sollevato l’allarme su questa situazione, mettendo in evidenza le gravi conseguenze che potrebbero derivare da una carenza di infermieri nel sistema sanitario nazionale.


La FNOPI sottolinea che «Senza infermieri l’Italia non avrà più un SSN degno di questo nome, ci aspetta una lunga stagione assistenziale  e non saremo più in grado di garantire salute a tutti. È una prospettiva concreta, reale, che comporta perdite economiche, sociali, oltre che un restringimento dei diritti civili».

Per affrontare questa sfida, la FNOPI ha delineato una serie di interventi urgenti e inderogabili:


Finanziamento delle Lauree Magistrali Abilitanti a Indirizzo Clinico: Per formare infermieri specialisti in grado di gestire complesse filiere assistenziali composte da professionisti con competenze diversificate.

Finanziamento dei Docenti Infermieri: I docenti infermieri dovrebbero essere sotto il governo del Ministero dell’Università per garantire la qualità della formazione.

Revisione dei Criteri di Accesso ai Corsi di Laurea Triennali: Una selezione più specifica e autonoma per i corsi di laurea triennali.

Nuovi Modelli Organizzativi con Maggiore Autonomia Infermieristica: Dovrebbe essere promossa una maggiore autonomia infermieristica nell’organizzazione dei servizi sanitari.

Riconoscimento della Branca Assistenziale Infermieristica nei LEA: Una riconsiderazione dell’allocazione delle risorse per riconoscere l’importanza dell’assistenza infermieristica nei Livelli Essenziali di Assistenza.

Aumento della Retribuzione: Un aumento significativo del potere contrattuale e dell’indennità di specificità infermieristica.
Distribuzione Geografica Equa degli Infermieri: Un intervento immediato per garantire che gli infermieri siano distribuiti in modo uniforme sul territorio, prevenendo fuga di cervelli.


La presidente della FNOPI, Barbara Mangiacavalli, evidenzia come «Nessuna altra soluzione può essere ritenuta adeguata se prima non saranno messe in atto queste nuove misure strutturali. Senza un deciso e immediato cambio di rotta è a rischio l’applicazione dell’articolo 32 della Costituzione».

Le sfide principali identificate dalla FNOPI includono la diminuzione della domanda dovuta alla demografia, la necessità di sviluppare percorsi di carriera per gli infermieri, l’aumento del costo della vita che scoraggia la mobilità degli studenti universitari, e la retribuzione infermieristica tra le più basse in Europa.


La carenza di infermieri è ormai un problema evidente, con stime che indicano una necessità di almeno 20.000 nuovi infermieri solo per coprire i servizi di famiglia e comunità. La situazione peggiorerà ulteriormente con il previsto aumento dei pensionamenti degli infermieri.

La FNOPI sottolinea che, nonostante i cambiamenti nel settore sanitario, gli standard non sono stati adeguatamente rivisti e che gli infermieri sono fondamentali per garantire prestazioni cliniche puntuali e lunghe stagioni assistenziali, specialmente per la crescente popolazione di ultrasessantacinquenni.


Eppure, nonostante tutto ciò… Il Governo, oltre a non mantenere le promesse tanto sbandierate in tempi non sospetti (VEDI), a voler produrre nuovi pseudo infermieri a basso prezzo (VEDI) e a ricercare “professionisti” dalla dubbia preparazione nei paesi del terzo mondo (VEDI), tace. Latita. Tergiversa. E prova ad aumentare il numero dei medici (VEDI) che, in realtà (come certificato da Ocse, Agenas e Corte dei Conti) non mancano affatto.

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Alessio Biondino

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