Carenza di divise: perquisiti armadietti di infermieri e OSS

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Il recente episodio di perquisizioni negli armadietti del personale sanitario presso l’Ospedale Santa Chiara di Trento (VEDI) ha sollevato una serie di preoccupazioni, tensioni e polemiche tra i dipendenti del nosocomio e tra i sindacati. 

Infermieri e OSS, infatti, dopo ore di estenuante lavoro, sono stati costretti ad aprire il proprio armadietto e a rimanere in ospedale oltre l’orario di lavoro per subire queste perquisizioni da parte di addetti alla sicurezza e personale di Polizia. Pardon, “controlli” come li ha chiamati l’azienda (l’Apss di Trento).


Il motivo di tutto ciò? Riscontrare la presenza di divise in eccesso rispetto a quelle assegnate a ogni dipendente in turno. Già, perché a quanto pare nell’azienda sanitaria trentina mancano le divise e non si sa bene che fine abbiano fatto. I sindacati hanno subito condannato questa che è sembrata un’operazione di Polizia in piena regola, ma l’Apss ha spiegato che il tutto è stato voluto unicamente alla massima tutela dei lavoratori e a salvaguardia dei beni dell’azienda.


Altresì, nella nota dell’assessorato della sanità si legge: «I controlli negli armadietti, e non perquisizioni sono stati effettuati a campione e in ragione della carenza di divise recentemente riscontrata al Santa Chiara. Nei giorni antecedenti sono stati affissi negli spogliatoi cartelli che informavano i dipendenti dei controlli previsti».

E ancora: «Ogni armadietto che per altro è di proprietà dell’Azienda sanitaria e non del lavoratore, è stato aperto in presenza del dipendente assegnatario e durante i controlli, che hanno interessato 70 armadietti, sono stati trovati, in 27 di essi, tre o più capi, in un caso addirittura nove, in più rispetto alla dotazione prevista».

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Alessio Biondino

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