Carenza di infermieri? Servono stipendi migliori e più vita privata. L’indagine svizzera

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Si chiama Strategia per contrastare la carenza di personale qualificato nelle professioni sanitarie ed è un programma lanciato quattro anni fa dai ricercatori delle scuole universitarie professionali di Svizzera occidentale, orientale, italiana e quella zurighese di scienze applicate (ZHAW), sotto la direzione della SUP di Berna.

Già, perché come spiegato nell’indagine, partenze anticipate, carenza di nuove leve e il fatto che i lavoratori della sanità siano costantemente sotto pressione stanno mettendo in serio pericolo l’erogazione di un’assistenza sanitaria di qualità nel paese.

Come contrastare la carenza di personale

E risultati, comunicati ieri (8 giugno) e divulgati da diversi media svizzeri, hanno dimostrato che non ci sono altre scappatoie per risolvere il problema della carenza di personale infermieristico: bisogna alzare gli stipendi e offrire ai lavoratori più equilibrio tra lavoro e vita privata.

Hanno scoperto l’acqua calda? Forse. Ma i dati sono comunque interessanti e fanno riflettere, visto che dalle nostre parti gli infermieri vivono la loro realtà professionale tra stipendi ridicoli (VEDI) e una vita privata ridotta praticamente all’osso a causa dei turni massacranti cui sono costretti da una terribile carenza di personale (VEDI). Carenza che andrebbe studiata e risolta una volta per tutte.

L’87% degli infermieri svizzeri vuole uno stipendio migliore

Secondo le informazioni proposte dagli studiosi svizzeri, infatti, ben l’87% degli infermieri svizzeri vorrebbe uno stipendio più alto, il 72% gradirebbe maggior equilibrio tra lavoro e vita privata, il 63% desidera meno stress sul lavoro e il 57% auspica più sostegno da parte dei superiori.

L’equilibrio tra lavoro e vita privata è fondamentale

Gli autori della ricerca evidenziano come, al di là della questione salario, l’assenza di un equilibrio accettabile tra lavoro e vita privata sia in grado di generare diversi pericoli per la salute, favorisca la sindrome di Burnout, possa avere un impatto devastante sulla qualità del sonno e rappresenti uno dei fattori per cui molti professionisti decidono di cambiare lavoro.

Autore: Alessio Biondino

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Alessio Biondino

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