Chiamano il 118 e poi cacciano via l’infermiera: «Vai via! Non sei un medico!»

Scarica PDF Stampa


Hanno prima chiamato il 118 e poi, trovandosi di fronte un’equipe senza medico a bordo, hanno inveito contro l’infermiera al grido dì: «Non sei competente! Non sei un medico, vai via!».

A denunciare l’accaduto, ancora una volta, è stata l’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate con uno dei suoi post social ha così riportato e commentato l’accaduto: «Queste sono le parole del figlio di una paziente assistita dalla postazione 118 CIS Nola della Asl Napoli 3 sud. 


Alle ore 18.00 La famiglia che risiede a via Cozzolino a San Gennaro Vesuviano chiede l’intervento del 118 per epigastralgia in paziente oncologica, interviene l’ambulanza INDIA della Napoli 3, l’infermiera inizia a rilevare i parametri vitali, ma viene offesa più e più volte dal figlio della paziente ostacolando di fatto le procedure infermieristiche.
Parole dure nei confronti di una intera categoria che risulta essere la colonna portante di un servizio!»


Per carità, che tra infermieri “fattoni” (VEDI), infermieri “cani” (VEDI), infermieri camerieri (VEDI), infermieri “assaggiatori” (VEDI), infermieri beccamorti (VEDI), infermieri traslocatori (VEDI), infermieri muratori (VEDI), infermieri di parrocchia volontari (VEDI) e infermieri definiti “Inservienti” dai media (VEDI) il riconoscimento sociale della categoria di professionisti in oggetto stenti a decollare è inevitabile, ma… Davvero si è arrivati a questo livello?


È davvero una scelta lungimirante e che denota un qualsivoglia istinto di sopravvivenza insultare e denigrare i professionisti che corrono a casa tua per aiutarti e che sanno (per legge, per preparazione universitaria, per protocolli e per linee guida approvati dalla comunità scientifica) cosa fare e come farlo?

FORMATO CARTACEO

Guida al monitoraggio in Area Critica

Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio.   A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.

a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | Maggioli Editore 2015

Alessio Biondino