Chiesta condanna a un anno per infermiera e OSS: amputarono falange a neonata per errore

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Era il 28 maggio 2016 quando, nel reparto di Neonatologia dell’Ospedale Civile di Alessandria, una operatrice socio sanitaria commise un errore di distrazione imperdonabile: mentre era intenta a tagliare una garza ‘incerottata’ con cui l’ago butterfly di una flebo era fissato alla manina destra di una neonata, recise accidentalmente una parte del suo dito indice.

L’errore imperdonabile

L’operatrice e l’infermiera, che teneva in braccio la bambina, si resero subito conto del grave danno arrecato alla piccola paziente e allertarono tempestivamente i medici. Trasportata d’urgenza all’Ospedale Regina Margherita di Torino, la piccina subì due interventi di microchirurgia nel tentativo di riattaccare il dito, ma le operazioni non ebbe successo.

Chiesta la condanna a un anno

Sono passati diversi anni da allora ed è notizia di ieri (riportata da La Stampa) che il pubblico ministero avrebbe chiesto la condanna a un anno di reclusione sia per l’infermiera sia per l’operatrice socio-sanitaria, entrambe accusate di lesioni personali gravissime e colpose per negligenza, imprudenza e imperizia. L’udienza è stata rinviata al 4 aprile con la sentenza.

“Non riesce a tenere bene i giocattoli”

Come sta oggi la piccola? In un’intervista del 2019 sempre al quotidiano La Stampa, realizzata a seguito di un’offerta risarcitoria (respinta) alla famiglia di 20.000 euro da parte dell’azienda, il papà della piccola era stato piuttosto chiaro: “Nonostante due interventi già subiti subito dopo la nascita, purtroppo senza esito perché il pezzetto di dito tagliato non si è più riattaccato, la mia bambina cresce bene, anche se non riesce a tenere bene il bicchiere e neppure i giocattoli”.

“Come farà a scrivere?”

E crescendo potrebbe essere anche peggio: “Gli altri bambini potrebbero deriderla, e come farà a impugnare la matita per scrivere o disegnare? Farà fatica anche ad allacciarsi il cappottino, sarà imbarazzata nel mettersi lo smalto sulle unghie… nove unghie, non dieci sottolineava il papà.

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Alessio Biondino

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