Continuano le aggressioni agli infermieri: bottigliate, pugni, calci e morsi


Forse è il caldo. Forse è la sindrome del “tutto è dovuto”, che attanaglia molti cittadini italiani e che sta toccando livelli preoccupanti. O forse è l’impunità che spesso regna sovrana. Fatto sta che il fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari, soprattutto infermieri, è oramai un vero e proprio bollettino di guerra quotidiano. Riportiamo qui in ordine sparso i casi degli ultimi giorni.

A Pozzuoli (Napoli), un infermiere del Pronto Soccorso del Santa Maria delle Grazie è stato preso a pugni da un paziente (VEDI). L’esagitato si era presentato nella serata di qualche giorno fa con i sintomi da colica renale. Gli era stato assegnato un codice verde, ma si era iniziato a innervosire in quanto non voleva aspettare.

Il professionista ha provato a spiegargli più volte che bisogna attendere i tempi di attesa e che non ci sono altre scappatoie, ma non c’è stato nulla da fare: a un certo punto l’uomo, dimenticatosi di stare male, si è scagliato contro l’infermiere e lo ha colpito con due pugni in pieno viso.


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A Lanciano (Chieti), lo scorso giovedì, due infermieri della psichiatria sono stati presi a morsi, pugni, calci e schiaffi da un paziente tossicodipendente e hanno terminato il proprio turno di lavoro a farsi repertare in pronto soccorso (VEDI).

In provincia di Taranto, presso il pronto soccorso dell’ospedale di Martina Franca, un infermiere ha ricevuto una bottigliata in faccia da un paziente stanco di attendere. Sull’episodio è intervenuto anche il presidente dell’Opi di Taranto, Pierpaolo Volpe, che ha voluto esprimere “la solidarietà di tutta la comunità professionale al collega aggredito durante il proprio turno di lavoro” (VEDI).

Al Policlinico di Messina, lo scorso sabato pomeriggio, un infermiere di triage ha ricevuto un pugno in volto dal parente di un paziente che voleva a tutti i costi introdursi nei locali del pronto soccorso per vedere suo figlio. A nulla erano valsi gli inviti del professionista a rispettare le regole del Triage, intanto che si trovava a gestire altri casi urgenti (VEDI).

A Corigliano Calabro (Cosenza) un uomo, accompagnato da alcuni parenti in pronto soccorso, a un certo punto ha distrutto due computer e mandato in frantumi porte e vetri. Nel tentativo di placare la sua furia distruttrice, quattro infermieri e un medico sono rimasti feriti (VEDI).

Ieri mattina a Napoli, presso il Vecchio Pellegrini, un’infermiera è stata presa a schiaffi e pugni da una paziente senza giustificato motivo. Altresì, la professionista è stata spinta al muro e ha subito un tentativo di strangolamento (VEDI).

Cosa si sta aspettando (oltre che ci scappi il morto) per intervenire in modo risolutivo, concreto, deciso e magari esemplare per eradicare il triste fenomeno?

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Alessio Biondino

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