Cosenza, infermieri di rianimazione usati come tappabuchi, insorge la Uil


«Si tratta di personale sanitario altamente specializzato che non può essere spostato in altri reparti all’occorrenza». È con questo grido d’allarme che il sub commissario Walter Bloise denuncia il continuo utilizzo, presso l’ospedale di Cosenza, di infermieri di anestesia e rianimazione come veri e propri “tappabuchi”. Riportiamo qui il suo comunicato.

«Considerate le vicissitudini in atto al reparto di Terapia intensiva ed Anestesiologia si chiede un incontro che sia necessariamente risolutivo in rapporto alle problematiche poste dalla direzione aziendale. Si avverte senza indugio la necessità di riconsiderare le normali relazioni sindacali, quale soluzione unica e necessaria per il superamento delle criticità.


La UIL FPL rivendica funzioni e responsabilità in capo alla professione di infermiere e professioni sanitarie, esaltandone le competenze professionali di questi professionisti del settore sanitario, facendo leva sul comma 566 della legge di stabilità 2015. Il Settore di cui parliamo è molto particolare, i servizi che si offrono al pubblico devono rispondere a specifiche esigenze ed essere orientati verso la massima capacità professionale.

Nasce da queste circostanze la necessità di un confronto finalizzato alla rivendicazione di una figura di infermiere di Rianimazione ed Anestesia, altamente professionalizzata ed esclusiva, difficile da immaginare con attività suddivise tra i blocchi operatori e la gestione dei pazienti assegnati. Il confronto tra l’Organizzazione Sindacale, il Commissario Straordinario e il Dipartimento di competenza è teso a realizzare una proficua organizzazione del lavoro all’interno del reparto Anestesia e Rianimazione, tenendo conto della carenza di personale e della produttività da raggiungere.


È indubbio che in questi ultimi anni, il personale dipendente ha vissuto ritmi e carichi di lavoro straordinari, dimostrando tempismo e professionalità nel merito, spesso mortificato dai ritardi nella applicazione di istituti contrattuali quali ad esempio: la produttività Aziendale, l’indennità, lo straordinario; per non parlare dell’istituzione della mensa aziendale la cui risoluzioni ha richiesto anni.

L’infermiere di Rianimazione ed Anestesia porta con sé l’educazione sanitaria ed il supporto psicologico necessario, per cui rigetta quel ruolo di “tappa buchi” attribuitogli in modo temporaneo per esclusivo spirito di servizio, al fine di essere utilizzato nel reparto di Ostetricia e Ginecologia. Da tutto ciò scaturisce il diniego dell’utilizzo fuori reparto del personale, proprio perché personale altamente specializzato.


Allo stesso modo non si condivide quanto proposto nella programmazione dei turni del mese di agosto 2023, ovvero l’istituzione dell’infermiere dedicato alle urgenze nell’arco delle 24/ore che accompagna in tutte le urgenze/emergenze ospedaliere il Dirigente Medico, dando come motivazione che in altri reparti non esiste personale formato.

In tale contesto consapevole della necessità di ridisegnare nuovi modelli organizzativi e applicare tempestivamente gli istituti della Contrattazione decentrata a tutto il personale dell’Azienda, la scrivente O.S., chiede un incontro urgente, con i responsabili preposti, al fine di condividere soluzioni tempestive e risolutive e addivenire ad una definitiva definizione del problema».

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Alessio Biondino

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