Il Covid è in calo ma con la Guerra il rischio è in nuovi focolai

Redazione 03/03/22
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I segnali di miglioramento nel nostro paese fanno ben sperare in un contenimento della pandemia ma, secondo gli epidemiologi, nuovi focolai potrebbero essere innescati nei territori di guerra e arrivare da noi in un prossimo futuro.

Contagi covid in calo in Italia ma necessario tenere alta l’allerta.

Le rivelazioni dell’Agenas, relative a febbraio, indicano un trend negativo dei contagi e delle terapie intensive occupate da parte di pazienti Covid. Seppur disomogenei – tre Regioni superano ancora la soglia di allerta del 10%, ovvero Marche, Sardegna e Lazio – il dato nazionale è in calo e torna al 7%. Rimane invece al 17% la percentuale di ricoveri in area non critica.

Dati certo da discriminare e interpretare ancora, ma che lasciano ben sperare. Il trend di calo dei casi, spiega l’epidemiologo Cesare Cislaghi all’ANSA, “è costante, senza accelerazioni o decelerazioni, facendo registrare in media una diminuzione del 20% di nuovi contagi a settimana” anche se precisa che “si stanno effettuando nelle ultime settimane un minor numero di tamponi” da qui la prudenza all’analisi della situazione prima dei festeggiamenti definitivi.

Ma seppur con tutta la circospezione del caso, l’esperto può affermare con tutta sicurezza un calo della letalitàA dicembre 2021 era pari all’1% e a metà dello scorso anno era al 3%“.

Il rischio di nuovi focolai futuri potranno venire dai campi di guerra

Ciononostante, “il numero dei casi è ancora abbastanza elevato ed è dunque ancora necessaria prudenza, perché nuove filiere di contagio possono nuovamente innescarsi“, il dott. Cislaghi si riferisce al conflitto tra Ucraina e Russia.

Ovviamente al momento, questa precauzione non può essere prioritaria ma “considerata la tragedia che il popolo ucraino sta vivendo, la guerra potrebbe infatti rappresentare anche una ‘miccia’ per una nuova ed imprevedibile fase epidemica di Covid-19 in quel Paese, con rischi anche per il resto dell’Europa, ed un forte rischio di ripresa dei contagi potrebbe essere innescato proprio dalla vita militare e tra i soldati” è il monito dell’epidemiologo.

E in una fase in cui si allentano le misure restrittive a livello internazionale e mentre imperversa una guerra ai confini dell’Europa, il rischio di dimenticare che la pandemia è ben lontana da essere superata è molto alto.

Fonte: ANSA.it

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