Dimmi che lingua parli e ti dirò quanto coronavirus trasmetti

Dario Tobruk 11/01/21
Scarica PDF Stampa
Quanto influenza il rischio di trasmissione del virus la lingua che parliamo? Maggiori casi in Italia, perché parliamo italiano? Uno studio interessante, pubblicato sulla rivista Irish Journal of Medical Science e diretto dal Prof. Georgiou, in cui si cerca di rilevare i fattori correlati tra l’aumento di trasmissibilità di Covid-19 e le caratteristiche fonetiche e linguistiche di un particolare idioma.

Dimmi che lingua parli e ti dirò quanto coronavirus trasmetti

Alcuni studi presumono che certi tipi di suoni usati nelle varie lingue del mondo producano più droplets rispetto ad altre, e che questo potrebbe influire sulla trasmissibilità del virus. Uno studio in particolare cercava di giustificare come nel 2003, anno della precedente epidemia SARS, i turisti giapponesi in Cina non si fossero contagiati al contrario di quelli americani.

L’aspirazione è un periodo di silenzio dopo la produzione di una consonante di stop e che induce alla produzione di un soffio d’aria. La possibilità prevista dai ricercatori è che i commessi e gli addetti ai servizi cinesi, parlassero in giapponese ai giapponesi, una lingua in cui l’aspirazione è debole, e in inglese agli americani, dove al contrario l’aspirazione è molto più forte e quindi più alto il rischio di contagio.

La “P” è un fattore di trasmissione del Covid-19: lo studio sui fattori linguistici

Lo studio del Prof. Georgiou si basa su un pannello di paesi infettati da Covid-19 e la cui lingua comporti un particolare utilizzo delle vocali e delle consonanti, un determinato repertorio di fonemi aspirati e consonanti di arresto, e che fosse ampiamente utilizzata nella quotidianità. Questo corpus di lingue è stato poi confrontato con i dati di diffusione del virus, alla ricerca di correlazioni tra le caratteristiche della lingua e la trasmissibilità del virus.

Mentre non hanno dimostrato alcuna correlazione con le lettere aspirate, i risultati dello studio, hanno evidenziato come l’incremento del rischio del contagio possa essere significativamente correlato all’utilizzo di molte “p” in una lingua. Il numero di droplets emessi è quindi direttamente proporzionale al numero di volte in cui una lingua pronuncia la lettera “P”, la principale imputata nel generare un maggiore quantitativo di droplets rispetto ad altre consonanti.

Autore: Dario Tobruk (FacebookTwitter)

Fonte:

  • Georgiou, G.P., Georgiou, C. & Kilani, A. How the language we speak determines the transmission of COVID-19. Ir J Med Sci (2021). https://doi.org/10.1007/s11845-020-02500-3 Link all’articolo.

Foto di Sasin Tipchai da Pixabay

Dario Tobruk

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento