Ditta di ristorazione fornisce infermieri per il pronto soccorso: “Non parlano italiano”

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Il recente affidamento della gestione dei servizi infermieristici al pronto soccorso ortopedico di Aosta, per la Stroke unit e la cosiddetta admission room, ha sollevato alcune problematiche solo pochi giorni dopo l’entrata in servizio, come riportato in un’interrogazione a risposta immediata nel Consiglio Valle dal gruppo Forza Italia.

Secondo quanto dichiarato dal consigliere Mauro Baccega (VEDI Aosta Oggi), «abbiamo verificato che il servizio infermieristico del lotto 3 è stato assegnato alla ditta “In Mensa”, specializzata nel campo della ristorazione collettiva e che offre un’ampia gamma di servizi, come ristorazione aziendale, scolastica, strutture per anziani e sanitarie, ristoranti, self service e pubblici esercizi».


“In Mensa” fornisce infermieri, quindi. E Baccega ha sollevato la questione riguardo al numero di professionisti messi a disposizione da questa azienda per il pronto soccorso ortopedico e le altre strutture. E non solo.

L’assessore alla Sanità, Carlo Marzi, ha risposto elencando i numeri: un infermiere con orario 9-21 per l’ambulatorio di pronto soccorso ortopedico-traumatologico, un infermiere per l’ambulatorio di bassa-media intensità, due infermieri presenti 24 ore su 24 per la Stroke unit e un infermiere 24 ore su 24 per l’admission room. Inoltre, Marzi ha precisato che per tutte le attività è previsto un coordinatore dell’azienda con un impegno orario settimanale di 4 ore.

Tuttavia, sono emerse alcune difficoltà legate al personale, come ha spiegato Baccega: «Pare che alcuni infermieri non parlino italiano. Per poter lavorare in pronto soccorso servono certificazioni adeguate».


In risposta, l’assessore alla Sanità ha dichiarato che il servizio in questione faceva parte di una gara più ampia indetta dall’Usl per fornire anche personale medico e tecnico, nonché servizi di radiologia di urgenza. Il lotto 3, che riguarda i servizi infermieristici, è stato l’unico ad essere concluso con l’aggiudicazione. In merito alla verifica dei requisiti di legge, l’assessore ha sottolineato che tale responsabilità ricade sul Responsabile Unico del Procedimento e sul direttore dell’esecutivo del contratto, entrambi a carico dell’Usl.

Il consigliere di Forza Italia ha commentato dicendo: «Bisogna stare molto attenti e da quello che si legge non mi pare ci sia tutta questa competenza. Mi informano che c’erano dipendenti stranieri che non erano in grado di parlare italiano. Bisogna vigilare attentamente su questo servizio estremamente delicato».

Rimpalli di responsabilità, criteri di selezione dubbi e tanta confusione, quindi. E il bello è che a breve arriveranno un esercito di indiani…

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Alessio Biondino

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