Per gli infermieri italiani, mai come ora, è tempo di sputi in faccia, di essere lanciati contro il muro, di calci, di botte, di coltellate, di pistole puntate in faccia e di fughe senza precedenti da una professione ingrata e la cui attrattività rasenta ormai quella di un lavoro in miniera.
E i media, invece di divulgare informazioni corrette e nel rispetto di quella che dovrebbe essere vista come una professione al pari di altre (…), ancora troppo spesso non fanno che gettare benzina sul fuoco con titoli sbagliati e con una irritante superficialità quando si tratta di parlare di infermieristica e di infermieri, cosa che non fa che acuire l’acredine dei cittadini contro quella che sembra essere la categoria più bistrattata dell’universo.
È il caso di affariitaliani.it e di Imola Oggi che, rilanciando non si sa bene perché una notizia (sbagliata) della scorsa estate, gettano nuovo fango sull’infermieristica italiana. Si parla della recente indagine approfondita sulle Rsa italiane, con un mare di irregolarità venute a galla (152 strutture irregolari su 607).
Eppure, non si sa bene perché (forse per creare un bel titolone accattivante?) vengono tirati di nuovo in ballo gli infermieri con la vecchia notizia di una presunta operatrice (ben lontana dall’essere una professionista infermiera) ubriaca che, in quel di Udine, sarebbe caduta rovinosamente su una paziente: “Rsa: infermiere ubriache, blatte e cibi scaduti. Una su quattro è irregolare” si legge su Affari Italiani e Imola Oggi.
Fino a quando tollereremo tutto questo? Possibile che il nome degli infermieri italiani debba essere costantemente sbattuto in prima pagina solo per minarne il decoro, la dignità e la credibilità?
