Escort e partite di Champions pagate coi soldi degli infermieri: condannati ex vertici ENPAPI

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Era il 2019 quando un’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Alberto Pioletti diede il via al vergognoso scandalo di ENPAPI, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli infermieri liberi professionisti. Il sospetto era che i vertici dell’Istituto, in barba alle indicazioni fornitegli dal 2014 dagli organi di vigilanza, avessero invece effettuato degli investimenti per avvantaggiare dei privati.

Da ciò nacque un’indagine, in cui ai dirigenti venivano contestati diversi reati (poi giudicati dal Tribunale di Milano), sfociata in un sequestro di ben 40 milioni di euro da parte della Guardia di Finanza. E, purtroppo, vennero divulgati anche gli imbarazzanti dettagli su come venivano utilizzati i soldi del fondo pensione dei professionisti.


Cosa che fece imbestialire e deprimere non poco gli infermieri freelance: il restauro di appartamenti privati, l’acquisto di voli aerei per andare ad assistere a partite di Champions League e addirittura l’ingaggio di escort “in almeno 19 occasioni”, con “ragazze pagate tra i 500 e gli 800 euro a evento”, destinate ad allietare le notti allegre alla dirigenza. Tutto rigorosamente pagato con i soldi versati dai lavoratori.


Il processo, che vede l’ex direttore generale dell’ente, un imprenditore ed un avvocato accusati di aver ostacolato la vigilanza sui conti ballerini dell’Istituto, è poi andato avanti a Roma ed è di oggi la notizia della sentenza: tutti condannati.

Come riportato da Repubblica, infatti, l’ex direttore è stato condannato alla pena di 8 anni di carcere, il legale a 4 e l’impresario a 7 anni e 6 mesi. Quest’ultimo e il primo dirigente dovranno altresì restituire la somma di un milione e 800 mila euro.

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Alessio Biondino