Non si fermano le truffe ai danni delle persone più fragili e sole. Dopo i soliti finti tecnici, carabinieri e operatori dei servizi, ora i malintenzionati si presentano anche come infermieri, sfruttando la fiducia che questa figura professionale ispira nelle persone più vulnerabili alla ricerca di aiuto, supporto o anche semplice compagnia.
L’ultimo caso arriva dal Biellese, dove falsi infermieri ADI truffano anziani vulnerabili, come un’anziana di 96 anni che è stata raggirata da due individui che si sono introdotti in casa con una scusa apparentemente credibile, controllarle la pressione arteriosa.
La nuova truffa agli anziani: millantano di essere infermieri ma sono solo ladri truffatori
Dopo i finti tecnici della luce, i falsi carabinieri e i sedicenti addetti comunali, ora arrivano anche i falsi infermieri per truffare gli anziani.
È quello che è capitato a un 96enne della provincia di Biella, dove un’amica ha scoperto lo stratagemma messo in atto dai due ladri.
L’anziana signora ha, infatti, raccontato all’amica che il giorno prima due soggetti sono entrati in casa spacciandosi per infermieri incaricati (senza specifiche da chi) di misurarle la pressione arteriosa e, in generale, le condizioni di salute.
Mentre uno dei truffatori la distraeva durante la misurazione della pressione, l’altro, ormai conquistata la fiducia della povera signora, si è mosso indisturbato per rubarle in casa gioielli e altri beni.
Dell’indagine sono ancora scarni i dettagli ma in ogni caso se ne stanno occupando i carabinieri dopo la denuncia dell’amica della signora anziana.
Le istituzioni della zona e i militari ricordano alla popolazione che, come per qualsiasi altro operatore a domicilio, nessun infermiere si presenterebbe spontaneamente senza preavviso, se non a seguito di un contatto telefonico da parte della struttura sanitaria e con un mandato chiaro e verificabile.
Per essere sempre preparati ad affrontare ogni imprevisto e i mille problemi che possono sorgere durante l’assistenza a una persona malata, noi di Dimensione Infermiere consigliamo la lettura e lo studio di questo manuale: “Assistere a casa. Suggerimenti e indicazioni per prendersi cura di una persona malata” ed. Maggioli, 2011, da cui abbiamo tratto questo articolo, riportato le illustrazioni e usato come fonte attendibile di assistenza di base.
Disponibile sia su Amazon che sul sito di Maggiolieditore.it, il manuale renderà il caregiver più consapevole e più sereno nelle piccole assistenze di tutti i giorni verso le persone che amiamo e che hanno maggiormente bisogno del nostro aiuto.
Assistere a casa – Suggerimenti e indicazioni per prendersi cura di una persona malata
Assistere a casa
Da chi svolge quotidianamente un lavoro a contatto con le persone malate e i loro contesti famigliari, e che affronta con loro tutto quello che può accadere dentro le case durante l’assistenza domiciliare, nasce questo agile e utilissimo manuale. Non è un testo enciclopedico, non vuole avere, per spirito degli autori stessi, la presunzione di risolvere qualsiasi problema si possa presentare nel corso dell’assistenza domiciliare. Un’assistenza domiciliare non può prescindere dalla possibilità di effettuare a domicilio le cure necessarie ed eventuali esami diagnostici. per questo c’è bisogno di creare un équipe ben addestrata di sanitari coordinati fra loro, di assicurare una reperibilità 24 ore su 24, e di avere la certezza di una base di riferimento, fulcro importantissimo, quale la famiglia e i volontari. Proprio loro infatti rappresentano il raccordo essenziale tra il paziente e il professionista. spesso si trovano a confrontarsi con una realtà diversa, piena di incognite. Devono essere edotti sui diversi aspetti della malattia ma è fondamentale che conoscano il confine entro cui muoversi e quando lasciar posto al personale sanitario. Conoscere significa non ignorare e non ignorare significa non aver paura: una flebo che si ferma non deve creare panico nei famigliari o nel volontario, anche perché essendo loro il punto di riferimento per il paziente sono loro i primi a dare sicurezza e questo avviene solo se si conoscono i problemi. Il testo cerca perciò di porre l’attenzione sulle necessità più importanti, sui dubbi più comuni, sulle possibili situazioni “difficili” che a volte divengono vere urgenze, non dimenticando i piccoli interrogativi che spesso sono sembrati a noi stessi banali ma che, al contrario, sono stati motivo di forte ansia non solo per il paziente ma anche per i famigliari e per i volontari alle prime esperienze. Giuseppe Casale, specialista oncologo e gastroenterologo, è fondatore dell’Associazione, Unità Operativa di Cure Palliative ANTEA, di cui è anche Coordinatore Sanitario e Scientifico. Membro di molte Commissioni del Ministero della Sanità in ‘Cure Palliative’, è autore di diverse pubblicazioni, nonché docente in numerosi Master Universitari. Chiara Mastroianni, infermiera esperta in cure palliative, è presidente di Antea Formad (scuola di formazione e ricerca di Antea Associazione), e membro del comitato scientifico dei Master per infermieri e medici in cure palliative dell’ Università degli studi di Roma Tor Vergata.
Chiara Mastroianni, Giuseppe Casale | Maggioli Editore 2011
12.80 €
Falsi infermieri ADI truffano anziani: come evitarlo?
Anche noi, con anni di esperienza nell’assistenza domiciliare (ADI), raccomandiamo di non aprire mai la porta a sconosciuti, anche se si presentano come infermieri.
Prima di far entrare qualcuno in casa, è sempre bene contattare il proprio medico di base, l’azienda sanitaria di riferimento o un familiare fidato per verificare l’identità e la legittimità dell’accesso.
In questo vademecum della polizia di Stato è ben spiegato come operano questi malfattori.
Nessun vero infermiere ADI si presenta all’improvviso, senza un adeguato preavviso telefonico e un appuntamento prestabilito con largo anticipo, e senza una comunicazione chiara al paziente e al medico curante, o senza che un familiare ne sia informato. La sicurezza della persona assistita viene prima di tutto.
In caso di dubbi, la regola è semplice: non aprite la porta. E se chi si spaccia per infermiere insiste o tenta di entrare con insistenza, chiamate subito il 112, il Numero Unico di Emergenza, spiegando la situazione e chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine.
Meglio un falso allarme che un vero furto.
Un vero infermiere capirebbe, un truffatore verrebbe fermato.
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